Le aziende produttrici di cosmetici naturali e biologici stanno contribuendo a incrementare la sostenibilità e naturalezza attraverso l’uso di estratti naturali e biologici di piante, semi e fiori per una bellezza circolare.
Natrue, Associazione internazionale con sede a Bruxelles che tutela dal 2007 la vera biobeauty, fa notare come negli ultimi anni la tendenza si sia orientata verso cosmetici più naturali e sostenibili, un approccio basato sull’intero ciclo di vita in un’ottica di economica circolare e di riduzione dell’impronta ambientale dei cosmetici.
NUOVA BELLEZZA
Molte aziende cosmetiche hanno iniziato a prendere in considerazione le materie prime scartate che possono essere riutilizzate per la produzione di prodotti di bellezza, ad esempio i fondi di caffè, gli scarti di olio d’oliva o le bucce di frutta, sono ingredienti perfetti per realizzare scrub naturali e detergenti. Riutilizzando il più possibile le preziose risorse naturali, le aziende produttrici contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale attraverso cosmetici ecosostenibili che fanno bene alla pelle e all’ambiente.
Il processo di trasformazione e riutilizzazione di sottoprodotti e di materiali di eliminazione in nuovi ingredienti si chiama upcycling. I rifiuti di alimenti e bevande rappresentano la fonte principale di materiali che possono essere riciclati e riutilizzati nei prodotti cosmetici, in particolare in cosmetici naturali poiché questi contengono ingredienti di qualità di origine naturale o anche biologico.
CIBO E COSMETICI
Secondo un rapporto del 2011 per la FAO dell’Istituto svedese per l’alimentazione e la biotecnologia, circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano a livello globale va sprecato, il che si traduce in 1,3 miliardi di tonnellate di cibo buttato all’anno. Le cause principali dello spreco alimentare sono la durata di conservazione limitata e gli standard estetici del cibo, mentre lo spreco alimentare dei consumatori è principalmente causato da una cattiva pianificazione dei pasti, dall’eccesso di acquisto e dalla confusione sulle affermazioni “da consumarsi preferibilmente entro”.
Come dimostrato da molte aziende cosmetiche, gli scarti alimentari rappresentano una preziosa fonte per la creazione di cosmetici naturali e biologici. Le partnership tra produttori di alimenti e aziende cosmetiche sono sempre più comuni, il loro sforzo congiunto fa sì che si possano riutilizzare nel ciclo di produzione ingredienti con preziosi principi attivi per la bellezza.
Esiste una vasta gamma di rimanenze alimentari che possono essere potenzialmente utilizzate per sviluppare cosmetici naturali e biologici: scarti di olio d’oliva, estratti di agrumi, bucce, caffè, semi di cacao, scarti di tè, ecc. Alcuni provenienti direttamente dalle industrie dei succhi e delle marmellate possono anche essere spremute a freddo e trasformate in preziosi oli essenziali. Anche gli estratti di uva possono essere riutilizzati per la pigmentazione utilizzata nelle tinture per capelli naturali e nei prodotti per la colorazione.
Un dettaglio fondamentale è sui materiali che servono freschi per essere trasformarti in prodotti cosmetici che vanno accuratamente controllati, verificando che siano privi da ogni possibile contaminazione.
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Le possibilità di utilizzare ingredienti riciclati nei cosmetici naturali e biologici continuano a crescere con lo sviluppo dell’innovazione tecnica, facilitando il reinserimento di materiali
alimentari sia scartati che sprecati. Oggi l’offerta di cosmetici riadattati è rappresentata principalmente da scrub, peeling, oli e saponi, ma alcune aziende stanno studiando come sviluppare anche profumi, detergenti e altri cosmetici. Con la crescita dell’uso di materiali derivati dai rifiuti alimentari nei cosmetici, potrà crescere anche il profilo sostenibile dell’industria cosmetica.
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Sicuramente una maggiore collaborazione tra le industrie e il crescente interesse da parte dei consumatori per i prodotti di bellezza alternativi e circolari definirà lo sviluppo del segmento dei cosmetici riciclati e sarà una tocca sana sia per le persone che per il pianeta.