La fine dei brillantini: l’Unione Europea lancia il Glitter-Ban per combattere l’inquinamento da microplastica. Ma cosa comporta davvero questo divieto, e quali sono le sue implicazioni per l’ambiente, l’industria cosmetica e i consumatori?
Cosa sono le microplastiche
L’Unione Europea continua la sua (giusta) crociata contro le microplastiche e questa volta nel mirino finiscono i tanto amati glitter. Dal 17 ottobre 2023 è entrata in vigore la restrizione sulle microplastiche della Commissione Europea, che vieta sostanzialmente la vendita di microplastiche nei prodotti di consumo, compresi quelli utilizzati nei cosmetici e nei detergenti. L’obiettivo è trovare alternative più rispettose dell’ambiente alle microplastiche per ridurre l’inquinamento degli oceani. La restrizione fa parte del Green Deal dell’UE che mira a rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Una volta presenti nell’ambiente, le microplastiche non si biodegradano e non possono essere rimosse. Si accumulano negli animali, compresi pesci e molluschi, e di conseguenza possono essere assunte con il cibo dagli esseri umani. Le microplastiche sono presenti negli ecosistemi marini, d’acqua dolce e terrestri, nonché negli alimenti e nell’acqua potabile. La loro continua dispersione nell’ambiente contribuisce all’inquinamento permanente dei nostri ecosistemi e delle nostre catene alimentari. Secondo studi di laboratorio, l’esposizione alle microplastiche è collegata a una serie di effetti (eco) tossici e fisici negativi sugli organismi viventi.
Si stima che ogni anno nell’UE vengano rilasciate 42.000 tonnellate di microplastiche aggiunte intenzionalmente ai prodotti. Queste nuove norme impediranno il rilascio nell’ambiente di una quantità significativa di queste microplastiche
Il divieto: tutti i dettagli
Tuttavia, ciò non significa che tutti i glitter siano vietati. Il divieto infatti riguarderà la vendita di glitter sfusi, come quelli usati per creare oggetti o da aggiungere al make-up. “Sono interessati solo alcuni tipi e usi di glitter, a seconda di cosa sono fatti, per cosa sono usati e se sono sciolti, intrappolati o attaccati a un oggetto”, ha dichiarato l’UE in una sessione di domande e risposte sul divieto. Il divieto inizialmente ha causato il panico tra gli appassionati di bellezza e gli influencer, che secondo quanto visto sui social hanno causato un aumento delle vendite di glitter in Germania prima del divieto. Tuttavia, è ancora possibile acquistare glitter, ci sono solo più regole in vigore. Il divieto di vendita si applica immediatamente ai cosmetici contenenti microgranuli (perline di plastica utilizzate per l’esfoliazione), in quanto il loro uso è già in fase di graduale eliminazione. Si applica immediatamente anche ai glitter di plastica sfusi, come già detto. I glitter realizzati con materiali biodegradabili, naturali o solubili in acqua, invece, non sono interessati dal divieto, così come i glitter realizzati con materiali inorganici come metallo e vetro.
Anche le perline glitterate e le paillettes destinate all’industria della moda sono concesse, a patto che vengano cucite ai capi. L’UE, però, non sta obbligando i rivenditori a smaltire le loro scorte di glitter. I prodotti già presenti sul mercato possono continuare a essere venduti fino ad esaurimento delle scorte. I glitter possono essere venduti per “cosmetici per il trucco, le labbra e le unghie” fino al 16 ottobre 2035, ma “per continuare a essere venduti, i prodotti per il trucco, le labbra e le unghie devono recare un’etichetta che indichi che contengono microplastiche”. La fine dei brillantini come li conosciamo potrebbe essere in vista, ma questa decisione rappresenta una vittoria per l’ambiente e una spinta per un futuro più pulito e responsabile.