di Eleonora Bortoletto
Stile italiano o English style? La ricchezza professionale nasce da esperienze in nuove realtà. Viaggio nel Regno Unito, tra differenze e affinità per una crescita senza confini
Noi italiani siamo sempre stati affascinati dalle culture oltralpe, non tanto per il loro stile a volte un po’ appariscente, ma per come anticipano i tempi e per la loro libertà d’espressione che li rende così diversi da noi. Il gusto italiano si distingue in tutto il mondo per il forte senso estetico, il fascino e lo stile. La nostra cultura fatta di storia, arte e letteratura influenza da sempre il nostro modo di essere e di vivere. La tradizione e il senso di appartenenza hanno radici ben profonde in ognuno di noi.
In una porzione di terra così piccola, si concentrano meraviglie e patrimoni riconosciuti e invidiati dal resto del mondo. Accade che quando mettiamo il naso fuori e ci confrontiamo con altre realtà, tutto quello che siamo e conosciamo diventano momentaneamente incertezza e dubbio, per poi ritrovare conferma.
Essere un Educator significa fare esperienza dentro e fuori dai nostri confini, lontano dal proprio mondo e dalla propria quotidianità. Partendo da questo presupposto desidero raccontarvi un’esperienza che ho vissuto da poco e che consiglio ad ogni professionista nail che voglia guardare al proprio lavoro con nuovi punti di vista.
Mi occupo di formazione da diversi anni oramai. Oggi posso affermare e sottolineare che per essere un buon insegnante bisogna dare senza limiti, condividere costantemente e mettere a disposizione il proprio sapere indistintamente. Viaggiare rappresenta una crescita sia personale che professionale, permette di assimilare nuove usanze, metodologie e valori per crescere senza limiti ne confini.
Confrontarsi per migliorarsi e innalzare la propria qualità lavorativa rappresenta uno stile di vita e un modo di pensare vincente.
Vi racconto dell’ultima esperienza fatta nel Regno Unito dove ho trascorso dieci giorni all’interno di un centro nails del brand che rappresento. Le donne inglesi adorano mettere in mostra le proprie mani, colorarle in maniera eccentrica e azzardare forme e lunghezze estreme. Molto richiesto è il babyboomer che, diversamente dalla versione italiana alla ricerca di semplicità, viene impreziosito da pietre ed effetti scintillanti. Un altro effetto che sta riscuotendo successo è il cosiddetto marbling: la realizzazione di velature e ombreggiature su tutta la superficie. Nel Regno Unito la tendenza porta verso forme estreme ed eccentriche, in contrasto con uno stile italiano che richiama semplicità ed eleganza grazie a innovativi sistemi di ricostruzione unghie dall’effetto natur.
Il look naturale è invece molto presente nel make-up, dove trova grande consenso la tecnica del conturing, ossia l’utilizzo di considerevoli quantità di fondotinta e correttori permettono di creare l’ effetto porcellana esaltando e illuminando il volto.
Difficilmente ho trovato in Italia così tanto interesse verso il make-up, se non per occasioni speciali come matrimoni ed eventi.
Un importante punto di forza che contraddistingue la professionalità italiana è l’attenzione verso la cura degli strumenti, la sterilizzazione e le metodiche di un lavoro eseguito secondo standard di sicurezza elevati. Regole e rigidità portano il nome del Made in Italy. Difficile competere con una realtà come la nostra fatta di burocrazia che allunga i tempi ma che contribuisce a valorizzare chi si adegua.