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Un centro estetico eco-sostenibile

A cura di Paola Bonfanti

In un periodo come quello attuale, in cui si è sempre più attenti all’impatto delle attività umane sull’ambiente – e al loro progressivo ridursi nel tempo -, anche il centro estetico può mettere in atto alcuni accorgimenti per essere il più possibile eco-sostenibile.

Una struttura ecologica infatti, oltre a fare del bene all’ambiente, è un ottimo catalizzatore per quella fascia di clientela attenta a che i prodotti utilizzati nel centro (così come gli strumenti usati e i materiali di consumo) non impattino sul Pianeta e siano poco o per nulla inquinanti e che si seguano comportamenti virtuosi e rispettosi dell’ambiente. Si tratta quindi, in questo caso, più che di azioni di marketing, di scelte che sono alla base della filosofia che anima il centro estetico e che come piacevole effetto collaterale portano all’acquisizione e alla fidelizzazione della clientela.

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Sembra scontato, ma ci sono piccoli accorgimenti che con un investimento minimo possono davvero fare la differenza e qualificarci come centro eco-sostenibile. Essere attenti all’ambiente, nella mente del cliente, è spesso sinonimo di attenzione verso le persone. Innanzitutto la raccolta differenziata: sicuramente la maggior parte dei centri già la effettua separando la carta, dalla plastica ecc… ma non sono molti quelli che mettono i contenitori separati a disposizione della clientela: un segno d’impegno (e di educazione) molto gradito che non implica un particolare sforzo da parte nostra. Se abbiamo la possibilità di offrire tè o caffè ai clienti, facciamo in modo che si utilizzino bicchieri e palettine in materiale riciclabile compostabile, laddove non fosse possibile usare tazzine in vetro o ceramica. Limitare al massimo l’uso della plastica è un altro segnale di attenzione decisamente gradito dalla clientela. 
Fra le altre azioni utili a far diventare il nostro centro eco-sostenibile c’è anche il tipo di illuminazione che, se fosse possibile, dovrebbe privilegiare i led. 

L’uso dei led permette un risparmio energetico di circa il 60% rispetto ad una illuminazione tradizionale (cosa che incide anche in modo positivo sui costi), oltre al fatto che le lampade a led sono molto più durature rispetto alle altre. Ovviamente un centro eco-sostenibile fa anche attenzione a che non rimangano accese luci dove non servono (ad esempio potrebbero essere installati dei sensori di movimento nei bagni o nei corridoi), che l’acqua sia chiusa quando non è necessaria e che gli imballaggi dove si ripongono i prodotti siano riciclabili e riusabili.

Sul tema salviette e asciugamani c’è a mio avviso il problema più grande: se i prodotti monouso sono sicuramente i più igienici, è anche vero che il loro utilizzo non si sposa molto bene con il concetto di eco-sostenibilità; dall’altro canto, però, usare salviette in spugna o cotone impone il loro accurato lavaggio dopo ogni cliente, con l’impiego di detersivi inquinanti. Come fare, dunque? Il mio consiglio è di armonizzare il più possibile i due utilizzi, comunicando al cliente la decisione di usare un tipo di materiale piuttosto che l’altro. Per quanto riguarda gli arredi, in un centro eco-sostenibile bisognerebbe usare materiali naturali e “al naturale” (senza, cioè, laccature o laminature effettuate con prodotti chimici), magari privilegiando i prodotti del territorio e strutturando – perché no? – una serie di trattamenti che richiamino proprio il territorio e la natura.

I centri più grandi, in cui sono utilizzati macchinari e che effettuano trattamenti di dayspa, spesso utilizzano grandi quantità di energia ed è per questo che, dove possibile, potrebbe essere interessante oltre che utile installare pannelli fotovoltaici o solari, o ancora usare energia proveniente da fonti rinnovabili. Certo, in questo caso l’impegno economico è significativo e quindi da valutare con attenzione perché il punto di breakeven (quando cioè si ha il pareggio fra i costi sostenuti e il risparmio ottenuto) generalmente si ha dopo diversi anni. Un cento eco-sostenibile può fare della sua attenzione all’ambiente un punto di forza, da usare per sensibilizzare i clienti tramite una comunicazione dedicata e un marketing mirato che colpiscano il cuore (e l’anima verde) di ognuno di noi.

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