La polisensorialità nei cosmetici professionali rappresenta oggi un elemento chiave per valorizzare ogni trattamento estetico. Integrare stimoli sensoriali come profumi, texture e suoni nei protocolli di bellezza permette all’estetista di offrire un’esperienza completa, coinvolgente e memorabile. Ce ne parla Umberto Borellini, cosmetologo.

Vista, olfatto, tatto e udito – soprattutto – sono 4 dei 5 sensi che se, ben stimolati, possono innescare meccanismi in grado di attivare il network PNEI, ovvero la risposta scientifica a un concetto antico che unisce il corpo alla mente, attraverso appunto, esperienze poilisensoriali. E il gusto? Perché no, magari assaporando una buona tisana naturale. Il dialogo tra scienza ufficiale e il complesso mondo dei metodi definiti olistici, può contare sull’esistenza di numerosi tavoli di confronto e di lavoro proficui. Sempre più spesso è l’apporto della millenaria e universale tradizione olistico-spirituale a fornire alle moderne neurocoscienze le intuizioni e l’indirizzo per ricerche dai risultati concreti ed interessanti
PNEI E BELL'ESSERE
Inizialmente la scienza ha creato la suddivisione tra corpo e spirito, ma oggi, sulla linea dell’orizzonte scientifico, è evidente un qualcosa che fa rima anche con sistema immunitario ed endocrino. È un passo estremamente importante verso una visione veramente unitaria dell’essere. Ma facciamo un passo indietro. In quel cerchio che rappresenta il TAO e che richiama l’olismo, le neuroscienze hanno individuato le endorfine e numerosi altri neuromediatori, quali Dopamina, Serotonina e Ossitocina i tre sistemi nervoso-endocrino-immunitario, la consapevolezza che la cute e il cervello hanno in comune l’origine embriologica, citochine, peptidi biomimetici oltre agli stessi organi sensoriali. Sono tutti elementi che portano a una straordinaria apertura anche nel campo dermo-cosmetologico legata principalmente al fatto che la cute rappresenta, nel suo insieme, un organo nervoso-endocrino- immunitario di fondamentale importanza, rientrando perciò a pieno titolo nel network della comunicazione di tre grandi sistemi.
LA PELLE: SPECCHIO DELL’ANIMA ED ECO DELLA MENTE
La pelle, testimone dell’interiorità e riflesso della salute, rappresenta una proiezione esterna dell’intimità, della configurazione psichica e fisica profonda della persona. Per questo è anche uno dei bersagli privilegiati dello stress, che può provocare una reazione inappropriata in ogni parte dell’organismo dovuto a un trauma materiale o potenziale. Qualunque sia la sua forma e origine, lo stress altera il fragile equilibrio degli agenti protettivi e dei neurotrasmettitori in seno alle strutture cutanee. Definire lo stress è difficile: non si tratta né di dolore né di angoscia né di shock e neppure di un’emozione, ma la risposta dell’organismo, che si adatta a fattori di aggressione psicologica e fisiologica. Lo stress ingloba l’insieme di questi fenomeni. Il termine ha origine latina e significa “stringere”. Altre terminologie più appropriate possono essere: costrizione, oppressione, pressione, tensione, malessere. In termine medici, si definisce “stress” ogni causa fisica, chimica o psichica, capace di esercitare sull’organismo, con azione prolungata, uno stimolo dannoso, provocando di conseguenza una reazione.
Gli effetti dello stress sulla pelle variano da persona a persona, solitamente i principali segni sono correlati a squilibri delle secrezioni, estrema secchezza o, viceversa aumentata seborrea, ipersensibilità e intolleranza, perdita di capelli e irritazioni

Lo stress genera anche tensioni che portano a una iperproduzione di radicali liberi, provocando danni che si propagano alle cellule e alle loro membrane fino a raggiungere i mitocondri e il nucleo e quindi a danneggiare i DNA cellulari. La polisensorialità sfrutta dunque le virtù dei cosmetici sensoriali che agiscono generando sensazioni piacevoli e di conseguenza molecole endorfiniche in grado di migliorare l’omeostasi epidermica. Queste formulazioni “emozionali” sfruttano le ultime ricerche sulla P.N.E.I, ovvero i legami profondi che esistono tra la pelle, il sistema nervoso, endocrino e immunitario. La base scientifica di questi studi deriva direttamente dall’embriologia che sancisce come l’epidermide e il sistema nervoso derivino dallo stesso foglietto embrionale (ectoderma). Non sorprende quindi che numerosi inestetismi sottendano a disagi psico-emozionali quali couperose, acne e invecchiamento precoce. La cute è un organo innervato da una fitta rete di fibre nervose che regolano funzioni fisiologiche ed è risaputo che l’aumento del cortisolo associato allo stress rende la pelle, che rappresenta l’involucro dell’Io e costituisce l’interfaccia tra esterno ed interno, arrossata e infiammata, accentuando la tensione e l’ansia del soggetto colpito e peggiorando il suo stato emotivo. Quindi queste innovative formulazioni neuro-cosmetiche possono rivoluzionare i tradizionali trat tamenti estetici abbinando agli attivi (purificanti, idratanti e normalizzanti), sostanze neurotrofiche in grado di stimolare alcuni neurotrasmettitori responsabili del buon umore, quali la dopamina e la ossitocina, interagendo con specifici recettori epidermici. Ecco come la neuro cosmesi può realisticamente rappresentare un’innovazione altamente scientifica, ma con un portato emozionale e onirico che renderà ancora più indimenticabili le esperienze legate al benessere e alla bellezza.
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