di Angela Noviello
Il Reiki è una tecnica di guarigione energetica originaria del Giappone. Oggi è utilizzato come terapia complementare su pazienti oncologici con notevoli benefici per la persona.
Il nome Reiki deriva dalla pronuncia di due caratteri giapponesi che descrivono l’energia in sé: ‘霊 rei’ (che significa “l’Aldilà” o “spirituale”) e 気 ki (che significa “energia” o “forza vitale”). Nelle lingue occidentali, Reiki significa energia vitale universale.
Questa tecnica è stata formalizzata dal monaco buddista Mikao Usui agli inizi del 1900 e si basa sulla trasmissione dell’energia universale al soggetto trattato attraverso un operatore adeguatamente formato. Nel corso della vita, Usui ha trasmesso i suoi insegnamenti ad oltre 2000 persone e ha formato 16 Maestri. Dopo la sua morte nel 1926, Chūjirō Hayashi, un suo studente, ha fondato una propria associazione e ha semplificato l’insegnamento del Reiki, utilizzando un sistema di tecniche più codificato.
Il Reiki, molto diffuso anche in Italia, favorisce il rilassamento, il mantenimento del benessere e dell’equilibrio psico-fisico. Oggi è ampiamente impiegato anche in campo oncologico come supporto alle terapie convenzionali.
Il CAM-Cancer (Complementary and Alternative Medicine – www.cam-cancer.org) riporta, dopo alcune evidenze empiriche, che il Reiki può alleviare i sintomi legati al cancro quali dolore e ansia. La stessa fonte rileva che nel Regno Unito il 43% delle unità oncologiche che offrono trattamenti di medicina complementare hanno inserito il Reiki come terapia di supporto o palliativa. L’estetica oncologica ed il Reiki rientrano infatti nei trattamenti complementari che contribuiscono a migliorare la qualità di vita delle persone in cura per una patologia oncologica. Negli ultimi anni sono aumentati i trials clinici su tale argomento e a questo proposito “Effects of Reiki Therapy and Companionship on Quality of Life, Mood and Sympton Distress During Chemioterapy” è uno studio pilota volto ad esaminare gli effetti sia del Reiki, sia della compagnia offerta durante i trattamenti di chemioterapia, sulla qualità della vita, sull’umore e sullo stress durante le cure. Il campione scelto, composto da 36 pazienti affetti da tumore al seno, è stato diviso in tre gruppi: il primo sottoposto alle mere terapie convenzionali, il secondo soggetto, oltre alla chemioterapia, anche ai trattamenti Reiki ed il terzo gruppo sottoposto a chemioterapia e a compagnia ed attenzioni durante il trattamento oncologico.
Lo studio ha evidenziato che, sia il gruppo che aveva ricevuto i trattamenti Reiki, sia quello che aveva ricevuto compagnia sentiva una minore sensazione di fatica dopo la sessione di chemioterapia e un miglior tono dell’umore. Da tale studio si evince che il Reiki è da considerare una forma di trattamento che non presenta effetti collaterali, è in grado di concorrere al miglioramento del benessere dei pazienti e di rendere la chemioterapia un trattamento più sopportabile.
Dopo l’esperienza di altri Paesi nel mondo, il Reiki è approdato anche negli ospedali italiani ed è stato sperimentato in uno studio pilota al COES (Centro Oncologico Ematologico Subalpino) dell’Ospedale Molinette di Torino. Il risultato è stato a dir poco sorprendente: il 98% delle persone trattate ha dichiarato di aver avuto un beneficio psicofisico. La sensazione descritta è di un sensibile calo dell’ansia, soppiantata da un generale rilassamento, accompagnato da una piacevole sensazione di calore e da un notevole miglioramento dell’umore. Il 10% delle persone trattate ha dichiarato di aver avvertito anche una riduzione del dolore. I trattamenti prevedevano quattro sedute gratuite per ogni persona in cura, in tutto 27 (tra cui 19 donne), di età compresa tra i 30 e i 70 anni.
Un terzo studio “Integrative Reiki for Cancer Patients: a Program Evaluation” ha visto coinvolti 213 pazienti, il 50% dei quali ha riportato una riduzione dello stress, dell’ansia, della depressione, del dolore e della fatica.
La sensazione maggiormente descritta dai pazienti è stata quella di rilassamento e di sollievo sia fisico che psicologico, seguita dalla sensazione di riuscire a concentrarsi sulle proprie capacità di recupero in termini positivi. I risultati più che incoraggianti non lasciano spazio a dubbi: il Reiki, l’estetica oncologica e quindi le terapie complementari apportano notevoli benefici fisici e psicologici, scientificamente provati.