La vita, si sa, non è mai lineare e definita, ma fatta di età, di periodi, di crescita e soprattutto di cambiamenti – fisici ed emotivi – che possono notevolmente influire e modificare lo stato generale del benessere psicofisico.
Il desiderio di sentirsi attraenti accomuna uomini e donne, ma anch’esso muta, come le richieste e i desideri, in base alla stagione della propria vita. Se appunto, come detto, uomini e donne vivono numerosi cambiamenti in relazione all’età e al genere, non bisogna però dimenticare l’elemento che li differenzia: il ruolo ormonale. Estrogeni, progesterone e testosterone sono i principali ormoni che influiscono sensibilmente sul corpo femminile e sui suoi cambiamenti, inclusi capelli e pelle. Sottoposta alle sfide di ambiente ed età, la pelle è protagonista di un’impercettibile, ma costante metamorfosi. Ci sono infatti inestetismi e patologie che hanno un esordio specifico e che si possono ripresentare in altri periodi: ne è un esempio l’acne.
L’esordio dell’acne spesso coincide con i cambiamenti ormonali tipici della pubertà colpendo circa il 75-90% degli adolescenti tra i 16 e i 18 anni persistendo nell’età adulta in circa il 20% dei casi.
L’acne è una vera e propria patologia infiammatoria, ma non infettiva, che non va confusa con il fisiologico stato di impurità della pelle tipico della pubertà ed è scatenata da infiammazione, iperproduzione di sebo e colonizzazione batterica. Le lesioni possono essere di diversa entità: lievi, con comparsa di comedoni, papule e pustole, o più marcate, evidenziate da microcisti, cisti e noduli. I farmaci topici sono il fulcro della cura, in grado di gestire le lesioni e la remissione della patologia. In caso di acne severa, si associa una terapia farmacologica sistemica, con antibiotici, terapia ormonale e retinoidi orali che all’azione cheratolitica associano l’inibizione della secrezione del sebo. Con l’acne serve pazienza e costanza. In quanto patologia cronica recidivante richiede un trattamento a lungo termine seguendo con scrupolo le indicazioni del medico ed evitando la cura fai da te e al bisogno.
Come detto però, la pelle è soggetta a modificazioni dovuta dall’impatto ormonale: gli estrogeni sono gli ormoni della riproduzione femminile, insieme a progesterone e androgeni agiscono su ogni parte e funzione del corpo. Il progesterone interviene su muscoli, nervi e circolazione, gli estrogeni su tutti i sistemi. Agli estrogeni, ad esempio, si deve la luminosità della pelle, la regolarizzazione della produzione del sebo, la capacità cutanea di trattenere l’acqua. Gli estrogeni regolano anche la resistenza delle ossa, per questo in menopausa, quando sono carenti, si ha bisogno di Calcio e Vitamina D. Migliorano il trofismo cutaneo, attivano la produzione di fibre elastiche e di collagene. Hanno una vera e propria azione pro-bellezza, perché sono collegati alla rigenerazione dei tessuti. Nelle donne che soffrono di sbalzi ormonali durante la loro vita adulta o in menopausa possono generarsi effetti poco piacevoli su pelle e capelli, oltre che sul resto del corpo.
Il progesterone, che agisce principalmente su muscoli e circolazione, interviene sulla produzione di sebo, e l’irregolarità può essere causa di pelle più grassa, l’acne premestruale può peggiorare, fino a infiammarsi e arrossarsi. Nelle fasi di passaggio delle età della donna, per esempio dopo i 40 anni, quando il progesterone non è così efficiente a contrastare gli effetti degli estrogeni, la pelle tende a diventare più mista, in alcune zone è più secca in altre più grassa. Il turnover dell’epidermide rallenta allungandosi nel tempo e rendendo più spessa la parte più superficiale della pelle. Con il sopraggiungere poi della menopausa non cambiano solo i livelli degli ormoni femminili, cioè progesterone ed estrogeni, ma anche quelli maschili: in questo caso la pelle diventa ancora più grassa e meno lucente, se diminuiscono sono causa di una pelle secca e arida.
In conclusione, prendersi cura della propria pelle a tutte le età è fondamentale per proseguire nell’assunto “una pelle bella è una pelle sana”. A volte, infatti, la cute reagisce in modo strano: comprenderne il motivo evita di cambiare continuamente i cosmetici o di usare quelli sbagliati. Stesso discorso vale per le “diagnosi fai da te”: optando per un consulto dal dermatologo, si ottiene una “carta di identità” della pelle che risulterà utile per il resto della vita. Infine, è bene anche evitare un uso-abuso di farmaci: in presenza di irritazioni e sensibilizzazione è bene non applicare la prima crema cortisonica o antibiotica che si trova nell’armadietto, ma affidarsi alla competenza del medico dermatologo. Un uso errato dei farmaci può creare ulteriori problemi: questa prassi non solo non permette di identificare la patologia, ma altera la qualità della pelle.