L’opportunità di effettuare investimenti in macchinari e dare impulso alla propria attività, in un’ottica di ripresa ed evoluzione, trova anche il beneficio fiscale di un credito di imposta utilizzabile in compensazione.
Le agevolazioni con riferimento ai beni strumentali ‘tecnologicamente avanzati’ rientranti nella categoria Industria 4.0 sono sicuramente portatrici di interessanti benefici, e sono tanto ambite soprattutto in questo momento di difficoltà. Non ci si deve però far incantare da compiacenti slogan che fanno credere semplice e automatico l’accesso all’agevolazione, ritenendo di facile verifica l’ammissione dei macchinari. Ecco qualche raccomandazione utile per valutarne l’acquisto.
LA SCELTA DI UN PARTNER AFFIDABILE
Per poter essere considerate compatibili con quanto prevede la normativa Industria 4.0, e quindi appartenere ai beni agevolabili, le apparecchiature e le strumentazioni devono avere determinate caratteristiche tecniche. La prima raccomandazione è quindi quella di rivolgersi ad aziende estremamente serie che, contestualmente all’acquisto dell’apparecchiatura offrano un attestato di conformità con quanto previsto dall’Industria 4.0 – rilasciato non dall’azienda stessa ma da un ente di certificazione accreditato e riconosciuto a livello nazionale (ad es. IMQ, Bureau Veritas) – oppure una perizia tecnica asseverata rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali.
Leggi anche l’articolo FAPIB entra in Confidustria dispositivi medici
SISTEMI DI INTERCONNESSIONE
I beni strumentali tecnologicamente avanzati devono inoltre essere interconnessi al sistema informatico dell’impresa. Quand’anche l’apparecchiatura di per sé, per le sue caratteristiche tecniche rientrerebbe nell’agevolazione, lo diventa effettivamente solo a seguito della conclusione del corretto processo di interconnessione. Ciò significa che l’apparecchiatura deve necessariamente avere un collegamento via rete con il sistema informatico del centro estetico, con sistema di monitoraggio continuo in grado di recuperare i dati che l’apparecchiatura può elaborare. Anche in questo caso la raccomandazione all’estetista è di farsi certificare che l’installazione dell’apparecchiatura è avvenuta con le interconnessioni corrette e funzionanti, al fine di soddisfare quanto previsto dalla normativa Industria 4.0. Tale certificazione potrà essere richiesta all’azienda che fornisce l’apparecchiatura attraverso l’ente che ha attestato le caratteristiche di compatibilità dell’apparecchiatura stessa, oppure a un ente terzo (ente di certificazione accreditato oppure ingegnere/perito industriale iscritto al rispettivo albo professionale). Si deve precisare che per i macchinari di costo inferiore a 300mila euro (tra cui sicuramente rientrano quelli per estetica professionale) non risulta obbligatoria tale perizia tecnica asseverata, ma è sufficiente una autocertificazione dell’imprenditore (legale rappresentante). Tuttavia, la nostra raccomandazione è quella di non percorrere la strada dell’autocertificazione, affidandosi invece all’ente o professionista riconosciuto che verifichi direttamente presso il centro estetico le caratteristiche dell’interconnessione e la sua rispondenza ai requisiti della normativa in esame, così da potersi avvalere legittimamente del credito d’imposta. La certificazione riferita alla compatibilità del macchinario, ovvero alla sua caratteristica di essere bene strumentale tecnologicamente avanzato, non è infatti sufficiente al riconoscimento del beneficio. Non esistono infatti macchinari 4.0 ma “ambienti” 4.0; esistono macchine predisposte tecnologicamente ad essere introdotte in “ambienti” 4.0. L’elemento discriminante è l’interconnessione e questo è proprio, spesso, il principale ostacolo alla fruizione del beneficio.
Non è, infine, superfluo sottolineare che per mantenere il diritto al beneficio, il requisito dell’interconnessione dovrà essere presente anche nei periodi di imposta successivi a quello in cui il bene viene interconnesso.
Leggi anche l’articolo Lo stato dell’arte per l’estetica professionale
Leggi anche l’articolo Epilazione laser consigli per non sbagliare
ASPETTI FISCALI
Per gli investimenti in beni materiali 4.0, la misura del credito d’imposta è diversificata a seconda del periodo di effettuazione dell’investimento e dell’ammontare dell’investimento stesso. Relativamente ai beni tecnologicamente avanzati tra cui sicuramente rientrano i macchinari per estetica professionale, per gli investimenti effettuati nel periodo 16 novembre 2020 / 31 dicembre 2021 la misura del credito d’imposta è pari al 50%. Il credito d’imposta è utilizzabile:
• in compensazione, con tributi e contributi, mediante il modello F24;
• in 3 quote annuali di pari importo;
• già a decorrere dall’esercizio di interconnessione del bene.
La raccomandazione alle estetiste è di rivolgersi al commercialista di fiducia, che vi supporterà dal punto di vista fiscale per mettere a punto tutti gli adempimenti burocratici che dovete mettere in atto per poter ottenere questi vantaggi.