Di Rita Rizzi
Negli ultimi anni l’industria della bellezza è stata criticata per le pratiche non etiche: approvvigionamento non etico di ingredienti, lavoro minorile, impiego di ingredienti dannosi, test sugli animali e microplastiche. Alcuni di questi temi sono più pubblicizzati di altri, portando a una consapevolezza disuguale di tutti i problemi.
Si tratta indubbiamente di temi molto caldi, tanto che alcune ricerche statistiche hanno cercato di comprendere se queste pratiche non etiche impattino effettivamente sulla percezione di un brand e sul giudizio dei consumatori. I risultati hanno dato una risposta chiara: la maggior parte dei consumatori non considera le questioni etiche quando acquista prodotti cosmetici. Ciò che guida la scelta sono principalmente performance e prezzo. Emerge anche che l’informazione sull’impegno etico di un brand è un elemento capace di spostare in massa le scelte di acquisto, e di influenzarle in maniera evidente. Così, da qualche tempo, sempre più aziende stanno cercando di posizionarsi con messaggi molto chiari per il consumatore, affinché la consapevolezza degli acquirenti diventi una guida nel momento dell’acquisto.
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Per esempio, molti sanno che le aziende erano solite effettuare test sugli animali prima della presentazione dei loro prodotti di bellezza. Ciò di cui potrebbero non essere a conoscenza è che i test sugli animali negli Stati Uniti non sono vietati e, a meno che un prodotto non sia etichettato come crueltyfree, potrebbe essere stato testato sugli animali. La situazione diventa ancora più complicata se si prendono in considerazione le leggi sui test sugli animali in altri paesi. Mentre l’Unione Europea ha vietato la vendita di qualsiasi prodotto testato sugli animali in costruito in oltre 50 anni di eventi fieristici. Grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di ICE Agenzia e di Cosmetica Italia, abbiamo cercato di sviluppare progetti volti ad aiutare aziende e operatori a continuare la loro attività di business, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e distanziamento sociale. Nelle nostre iniziative abbiamo avuto il supporto degli espositori, delle istituzioni in capo alle collettive internazionali, ma anche dei nostri media partner, degli esperti e dei player che da anni condividono la loro esperienza alimentando i contenuti dei nostri panel: a tutti loro va il nostro più caloroso ringraziamento.
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