a cura di Consuelo Vergari, Beauty Specialist OPI, distribuito da Sifarma
Entrare in sintonia con le clienti e considerare eventuali critiche come opportunità per migliorare il proprio lavoro sono passi fondamentali verso il successo.
Il mio intervento, su queste pagine, nasce da una riflessione o per meglio dire, da una domanda: siamo sicure che le onicotecniche, oggi, sfruttino sempre tutti gli strumenti che hanno a disposizione per svolgere al meglio il proprio lavoro? La risposta, in molti casi, è no. E’ no, per esempio, quando si punta solo sulla qualità dei trattamenti; nonostante sia una prerogativa dalla quale non si può prescindere, non è più l’unico elemento sul quale contare per avere successo nella nostra professione. Le regole sono cambiate e, non conoscerle, porta inevitabilmente alla frustrazione e, in alcuni casi, al fallimento. Se precisione, qualità e tecnica fossero davvero gli unici elementi per analizzare e valutare il nostro lavoro, avremmo una moltitudine di colleghe soddisfatte e appagate dalla propria attività. Invece emergono dati importanti sulle difficoltà di moltissime operatrici di tutto il territorio, che lamentano clienti ingestibili e insoddisfatte e una concorrenza spietata.
Mettersi in discussione, sempre
Siamo abituate a osservare le difficoltà in un unico senso e ogni volta che si manifesta un problema, si ricerca la colpa all’esterno e quasi mai all’interno. Questo porta a non mettersi mai in discussione e a dare per certo che ciò che facciamo sia fatto bene e che non abbia bisogno di migliorie. Certo, si vive decisamente meglio dando la responsabilità al prodotto, al brand, alla cliente, ecc… ma questo tipo di comportamento può avere un risvolto disastroso per un’imprenditrice. Per avere clienti soddisfatte e differenziarsi dalla concorrenza, bisogna fare un piccolo sforzo, mettendosi nei panni delle clienti. Entrare in empatia con loro dà modo di comprendere moltissimi aspetti della nostra professione.
Il trattamento? Un momento emozionale
E’ importante valutare alcuni aspetti: come accogliamo le nostre clienti? Come si sentono quando sono nel nostro salone? Diamo loro ciò che vogliono e come lo vogliono? Mettersi nei loro panni fornisce una chiara idea di come ci si pone nei loro confronti e di come viene proposto il servizio. Attraverso gli apprezzamenti, i complimenti, le critiche o le lamentele, riusciamo a capire quali sono i punti di forza dell’istituto e quali quelli di debolezza, dove si sbaglia e come si può migliorare il servizio. Lo strumento più importante a disposizione per la- vorare bene, è la relazione che si instaura con chi frequenta l’istituto. Un buon rapporto porta la cliente a fidelizzarsi e ad affezionarsi al salone, perché qui vive un’esperienza di qualità anche da un punto di vista emozionale. A nessuno, infatti, piace investire il proprio tempo con un’onicotecnica burbera, invadente, rigida, timida, distratta, frettolosa, che ha difficoltà a capire che tipo di persona ha di fronte e a entrare in empatia con lei.
Una strategia per il successo
Le clienti di oggi sono molto esigenti, vogliono tutto, subito e fatto bene e preferiscono scegliere una professionista con cui si sentono a proprio agio e in sintonia. La qualità quindi, è solo una parte del nostro lavoro. Cercare di sfruttare le critiche come opportunità permette a noi professioniste di fare cento passi avanti rispetto alla concorrenti e di offrire un servizio impeccabile, che va ben oltre l’aspetto tecnico. Questa strategia permette di conoscere i punti di debolezza del proprio lavoro e trasformarli in punti di forza, di avere il controllo di ciò che non va, di analizzare come ci si rapporta con le clienti e di attuare una strategia per risolvere i problemi che vengono sollevati.