di Paolo Guatelli
Nuove collezioni e innovazione nel makeup. Tutto ruota intorno alla figura del Makeup Designer al quale non devono mancare creatività, competenza, concretezza e anche tanto cuore
Facciamo un gioco? Voglio dare un premio a chi risponde correttamente alla domanda: “Chi è il Makeup Designer”. Anche voi pensate che sia il professionista che crea il trucco sul volto delle donne? Sbagliato! È vero che da un po’ di tempo una notissima multinazionale leader nella grande distribuzione usa questo termine associandolo al proprio marchio di makeup, ma in questo caso si tratta di un utilizzo strategico nella comunicazione per far sì che il proprio prodotto venga percepito come innovativo dai consumatori.
Qual è quindi il significato di questo vocabolo? Makeup Designer è un neologismo in inglese il cui utilizzo in Italia è stato introdotto oltre vent’anni fa dal sottoscritto per distinguere l’attività del truccatore, oggi associata al termine Makeup Artist o Makeup Artist, da quella dell’ideatore di collezioni di prodotti trucco.
Avete presente il Fashion Designer? È il termine internazionale per definire chi una volta, in Italia, era per tutti lo Stilista, colui che crea le collezioni di abbigliamento partendo dall’idea, disegnando il bozzetto, selezionando i tessuti, realizzando il modello per poi prendere parte a tutti gli aspetti della produzione delle proprie creazioni.
Il Makeup Designer svolge un’attività analoga che non si attua nel settore dell’abbigliamento ma nel mondo dei cosmetici. Spesso si dà per scontato che questa funzione possa essere compiuta dai truccatori, ma le competenze necessarie sono estremamente diverse. Naturalmente un Makeup Artist può diventare Makeup Designer, ma deve integrare la propria formazione e le capacità creative con studi approfonditi in materie che spesso hanno poco a che fare direttamente con la sua attività. Sto parlando tra le altre di computer grafica, di marketing e di comunicazione.
Il Makeup Designer deve conoscere tutti i processi che portano alla commercializzazione dei prodotti trucco e soprattutto essere aggiornato sulle nuove tecnologie che permettono di donare ad essi caratteristiche di anno in anno sempre più performanti. A partire dalla fase di ricerca e sviluppo.
Per darvi un esempio, fino a una quindicina di anni fa, le categorie dei fondotinta erano piuttosto semplici: il fondotinta compatto era più coprente di quello cremoso, quello cremoso più coprente del fluido, e così via. Oggi no! Si possono realizzare fondotinta liquidi ad alta coprenza e compatti estremamente leggeri. Per non parlare del fatto che se una volta il makeup serviva solo per “colorare” la faccia, oggi, se di alta qualità, può svolgere una vera e propria funzione protettiva. Utilizzati quotidianamente, questi prodotti possono contribuire a rallentare l’invecchiamento della pelle sia grazie alla lavorazione delle materie prime e dei pigmenti che vengono micronizzati e rivestiti, sia grazie all’aggiunta di principi attivi che li rendono totalmente sinergici ai trattamenti estetici.
Un ultimo aspetto della mia attività, quello che mi sta più a cuore, è la capacità di fare innovazione. Vista l’enorme offerta esistente oggi sul mercato a tutte le fasce di prezzo, sembra quasi impossibile creare qualcosa di diverso da ciò che già esiste.