Il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti, delinea lo stato dell’industria cosmetica nell’emergenza Covid-19. Nella lotta alla diffusione del corona virus i cosmetici si dimostrano alleati fondamentali grazie ai prodotti per l’igiene personale.
Lo sapevamo già, ma in questa situazione sta emergendo con maggior evidenza anche il valore sociale del cosmetico. Ce ne parla?
L’industria cosmetica è un’eccellenza del Made in Italy, fondamentale per il tessuto imprenditoriale e l’economia del nostro Paese, ma si distingue anche per il valore sociale. Con i suoi prodotti, accompagna le persone nei gesti dedicati al benessere e alla cura di sé: azioni quotidiane che interessano tutte le fasi della vita e si inseriscono nell’ambito dei comportamenti che ci fanno stare bene. Questo impegno è ancora più sentito dalle aziende del settore in un momento in cui alcune categorie di cosmetici, i prodotti per l’igiene personale, rappresentano un bene fondamentale per fronteggiare un’emergenza sanitaria che riguarda tutti. Le stesse linee guida ministeriali per contrastare la diffusione del Covid-19 raccomandano il frequente lavaggio delle mani con acqua e sapone o, in alternativa, l’utilizzo di un gel a base alcolica.
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Quali sono le azioni messe in campo dalle aziende del settore per dare un contributo nell’emergenza Covid-19?
Registriamo, di giorno in giorno, casi di aziende che si attrezzano per poter dare il proprio contributo in questa battaglia. C’è chi intensifica gli sforzi e le energie su linee produttive già esistenti, chi invece “converte” la propria produzione tradizionale per rispondere alla richiesta costante di prodotti per l’igiene personale, tra cui in particolare gel igienizzante. Alcune imprese hanno scelto di donare agli ospedali prodotti di skin care idratanti, utili per contrastare i segni delle mascherine indossate ininterrottamente per giornate intere. Non mancano poi le donazioni di denaro o le forniture gratuite di materiali necessari per la gestione dell’emergenza. Anche noi di Cosmetica Italia ci siamo uniti all’appello di Federchimica e insieme, grazie all’impegno congiunto delle diverse associazioni di settore, abbiamo contribuito alla raccolta di 1 milione di euro, somma che è stata donata per la costruzione dell’ospedale di Fiera Milanocity. Quella che sto vedendo in queste settimane è un’industria che, oggi più che mai, sono orgoglioso di rappresentare: la cosmesi sta facendo la sua parte per continuare a essere un’industria che fa bene al Paese.
Una volta superata l’emergenza sanitaria, ci saranno conseguenze economiche sul settore?
Nel 2019 il fatturato globale del settore ha raggiunto i 12 miliardi di euro con un forte orientamento all’export che rappresenta oltre il 40% di questo valore. È chiaro che l’evoluzione della pandemia non solo in Italia, ma in tutto il mondo, sarà determinante per valutare le ripercussioni economiche. Al momento ci sono diversi possibili scenari che sicuramente avranno un impatto su tutti i settori industriali, inclusi i beni di consumo come la cosmesi. Per monitorare gli effetti dell’emergenza Covid-19 sull’industria cosmetica, il Centro Studi di Cosmetica Italia ha avviato delle rilevazioni flash settimanali: a partire dalla quarta settimana di febbraio alla terza settimana di marzo, il sentiment delle imprese cosmetiche sull’andamento del sell in è passato dal +1,2% al -4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Le specializzazioni di prodotti cosmetici per l’igiene del corpo sono in crescita dell’1%, in calo del 4,8% altre categorie di prodotti cosmetici. Al contempo, dall’inizio dell’emergenza si registrano crescite superiori alla media in alcuni canali, mass market in primis, affiancate da una ripresa delle vendite dirette e significativi incrementi per l’e-commerce (+30% nelle ultime settimane): non a caso diverse aziende stanno puntando sulla diversificazione proprio con le vendite online.