Fermiamoci un attimo a riflettere su un aspetto fondamentale che forse, per troppo tempo, non abbiamo considerato: l’importanza di utilizzare i guanti durante le prestazioni di estetica.
Perché è importante usare i guanti durante le prestazioni di estetica?
La riflessione è molto semplice e riguarda prima di tutto la salute, visto che ci sono virus e batteri che si sono evoluti e sono sempre più aggressivi.
Un esempio è lo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, in inglese Methicillin-Resistant Staphylococcus Aureus (MRSA); è un qualsiasi ceppo di Staphylococcus aureus che si è evoluto sviluppando una resistenza agli antibiotici beta-lattamici che comprendono le penicilline e le cefalosporine (eccetto la ceftarolina). La resistenza rende l’infezione da MRSA più difficile da trattare con gli antibiotici di uso comune e quindi più pericolosa.
La presunzione di pensare che in passato non sia mai successo nulla e non abbia senso cambiare modalità, è dannosa sia per l’operatore sia per il cliente.
Tra le scuse più gettonate per non utilizzare i guanti, quella che coinvolge il cliente stesso: “non gli piacerà, non è abituato a non sentire la mia mano sulla pelle”. Forse ciò accadeva un decennio fa, oggi le cose sono cambiate: il cliente apprezza la maggiore professionalità dell’operatore che è attento all’igiene, alla pulizia. Inoltre, un falso mito da sfatare è quello di credere che sia necessario “toccare il cliente a mani nude” ed i guanti impediscano di svolgere al meglio i movimenti necessari.
Oggi non è più così perché ci sono in commercio varie taglie e dimensioni di guanti monouso che si adattano a tutte le esigenze. A fare la differenza è il materiale utilizzato: vinile, nitrile (che sono una valida alternativa per i soggetti allergici al lattice ed essendo privi di talco, si riduce anche il rischio di dermatiti e importanti tossicità), lattice e polietilene.
L’utilizzo dei guanti da parte dell’estetista diventa ancora più importante quando il cliente sta seguendo o ha seguito una terapia oncologica.
Un recente studio dell’Università di Leeds (Regno Unito), apparso su Breast Cancer Research , ha indagato gli effetti dei farmaci chemioterapici sulle cellule immunitarie e sugli anticorpi, mostrando che i livelli di alcuni di questi (i linfociti B e un tipo di linfociti T, detti T helper ovvero CD4+ T) rimangono alterati anche a distanza di nove mesi dal termine della terapia.
Va innanzitutto specificato che sappiamo da anni che le persone in terapia oncologica possono essere più suscettibili alle infezioni batteriche o virali a causa della diminuzione nel loro sangue di cellule protettive e precauzioni a riguardo vengono inserite negli schemi di trattamento. Ma forse non prevedevamo che l’effetto potesse durare diversi mesi oltre la fine della terapia.
Il rischio per il cliente affetto da patologia oncologica, dovuto al non utilizzo dei guanti da parte dell’operatore, è altissimo: in particolare, i globuli bianchi scendono significativamente tra il settimo ed il decimo giorno dopo la chemioterapia. Questo è il momento più critico in cui fare particolare attenzione ad eventuali infezioni.
Il rischio per le estetiste nel trattare il cliente affetto da patologia oncologica solitamente è nullo (fatta eccezione per rarissimi casi): i farmaci antitumorali vengono smaltiti dalla persona in cura entro le 24/48 ore dall’assunzione degli stessi (finestra temporale nella quale viene sconsigliato il trattamento estetico).
Indossare i guanti durante le prestazioni è un atto non solo di attenzione, igiene e professionalità ma anche di rispetto. Non resta che provare e scegliere quale tipologia di guanti più rispecchia le nostre esigenze e soprattutto quelle del cliente, in un’ottica di continuo miglioramento personale e professionale.