di Luca Paquero
Come illuminare i locali di un centro estetico? Cosa dice la legge in termini di sicurezza per gli operatori e gli utenti?
L’illuminazione all’interno del centro estetico è fondamentale per gli operatori e per la loro sicurezza: un luogo poco illuminato – o, al contrario, troppo illuminato – può interferire con la produttività e rappresentare un vero e proprio rischio per la salute. Per questo è necessaria un’illuminazione che tenga in considerazione il tipo di attività, gli addetti adibiti al lavoro e le condizioni esterne (alla stessa ora, in inverno o in estate vi sono condizioni di luminosità solare diverse che richiedono una differente illuminazione interna).
Per illuminazione naturale intendiamo quella proveniente dalla luce solare, diretta o riflessa. La luce diretta è abbagliante e fastidiosa, mentre quella riflessa dall’atmosfera è più uniforme e leggermente più tenue, quindi più adatta al nostro occhio. È fondamentale che in ogni ambiente vi siano finestre in numero adeguato per far entrare la luce riflessa: l’ampiezza delle finestre è correlata alla superficie del pavimento, in un rapporto di almeno 1:8 della superficie calpestabile del locale di lavoro.
L’illuminazione artificiale deve essere invece garantita ogniqualvolta la luce naturale non sia sufficiente per svolgere al meglio – ed in piena sicurezza – il lavoro. Per essere considerata “sicura”, la luce artificiale non deve provocare fenomeni di abbagliamento e deve essere il più possibile uniforme; per questo è consigliabile utilizzare quella indiretta o di tipo misto, che evitano all’occhio uno sforzo troppo grande che può, già nel breve periodo, ripercuotersi sulle capacità visive.