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Una buona copertura assicurativa mette al riparo l’operatore in caso di controversie legali, molto frequenti in materia di responsabilità professionale.
Che un bravo dermopigmentista sappia fare bei lavori lo diamo per scontato. Non è invece così sicuro che soddisfi dei requisiti indispensabili, quali aspetti gestionali, igienico-sanitari, formativi e assicurativi. L’esercizio di trattamenti estetici in generale, rientra nell’ambito giuridico delle prestazioni di opera intellettuale, come per gli avvocati per intenderci. Sussiste alla base di questi rapporti una obbligazione di mezzi. In questi casi il prestatore del servizio deve garantire di aver agito con la diligenza specifica relativa alla natura dell’attività esercitata. Per esempio, l’avvocato si riterrà adempiente nel momento in cui egli abbia svolto la sua attività, poniamo il caso giudiziale, con la diligenza che si richiede per chi esercita la professione di avvocato, indipendentemente dal fatto che poi il giudizio termini con una pronuncia favorevole al suo assistito o meno. Nella pratica, si è però portati ad attribuire alla prestazione estetica un’obbligazione di risultato. Anche in sede giurisprudenziale l’obbligo di risultato è stato riaffermato con autorevoli sentenze, con preciso riferimento ai trattamenti estetici.
Ci si aspetta sempre che l’operatore raggiunga il risultato voluto o atteso sebbene a volte si tratti di eccessive aspettative. Quello della decorazione corporea è inoltre un settore in cui ci si espone molto di più al rischio di danno biologico. Si definisce danno biologico una lesione, non solo dal punto di vista fisico, ma anche psichico. Un danno compromette l’integrità psicofisica di un individuo, che è un diritto costituzionalmente garantito. Si comprende bene come l’obbligo di comportarsi con perizia, prudenza e diligenza, di agire nel rispetto norme deontologiche, del consenso e di chiarezza, a volte non basti per evitare di incorrere in disquisizioni legali. In questo terreno così scivoloso, non è sempre semplice trovare compagnie disposte ad assicurare i tatuatori per la loro attività professionale. In assenza di copertura assicurativa, l’operatore sarà tenuto a un eventuale risarcimento con il proprio patrimonio personale. Anche per il cliente, dal suo punto di vista, è garanzia di una maggior sicurezza l’esecuzione di un trattamento da un operatore “coperto” dal punto di vista assicurativo. Per le compagnie assicurative può essere rischioso stringere un contratto con un tatuatore in senso lato e, se ciò avviene, i premi richiesti sono tendenzialmente alti. A sostegno di questa situazione intervengono di norma le associazioni di categoria e le varie federazioni che, tra le altre cose, si fanno capofila nella stipula di contratti assicurativi.
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In assenza di copertura assicurativa, l’operatore sarà tenuto a un eventuale risarcimento con il proprio patrimonio personale.
Per le compagnie, l’aderenza di un operatore a un’associazione o federazione può essere garanzia di aver a che fare con un’attività che agisce a determinati standard. Per aderire a un’associazione nel nostro settore infatti, bisogna dimostrare di possedere determinati requisiti, primi fra tutti quelli igienico-sanitari, abilitativi e formativi. Tramite un’associazione si possono ottenere condizioni di favore. Il massimale, ossia la cifra massima indennizzabile da parte dell’assicuratore, tende ad essere più elevata.
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