Di Eleonora Brunato, Aboutluxe Nails Brand Coach
Spesso sottovalutata, la fase della rimozione riveste un ruolo di grande importanza, in quanto incide sullo stato di benessere delle unghie naturali
L’affascinante professione dell’onicotecnica presuppone la padronanza di numerose nozioni e conoscenze che, se seguite con scrupolosità, possono consentire di raggiungere risultati eccellenti fidelizzando al meglio la propria clientela. La preparazione dell’unghia naturale, l’applicazione del prodotto, le limature e l’utilizzo della fresa sono solo alcuni dei tanti procedimenti fondamentali da conoscere. Una fase altrettanto significante, che purtroppo viene spesso sottovalutata, è quella della rimozione del prodotto, che può essere richiesta dalla cliente per diversi motivi. Innanzitutto è importante ricordare che una rimozione scorretta può causare danni, anche permanenti, alla lamina, rendendola sottile e arrossata. In questo caso la cliente avrà le sue buone ragioni per lamentarsi, senza dimenticare la pessima pubblicità che potrà farà al vostro salone.
Come possiamo comportarci affinché ciò non accada? Innanzitutto è bene rivolgersi a un brand che dedichi buona parte della formazione alla teoria, oltre che alla pratica, con spiegazioni dettagliate riguardo ogni singola procedura. Il dovere delle insegnanti è quello di spiegare minuziosamente in che cosa consiste ogni fase di lavorazione, mentre il compito delle onicotecniche e delle estetiste è quello di informarsi e studiare; solo così si può avere la certezza di seguire un protocollo di lavoro appropriato.
I diversi tipi di rimozione
È importante sapere che, in base alla tipologia di servizio effettuato, ci troveremo davanti a diversi tipi di rimozione. Il vero semipermanente “soak off” va rimosso con l’apposito remover progettato dall’azienda rivenditrice, rispettando i tempi di attesa e non forzando il prodotto una volta sciolto, perché potrebbe danneggiare la lamina. Il sistema liquido e polvere richiederà lo stesso procedimento, ma con tempi di attesa leggermente più lunghi rispetto a quelli del semipermanente. Differente, è il discorso per il gel: tramite punte specifiche della fresa si procederà alla rimozione del prodotto scalando la grammatura, dalla più ruvida per la superficie, alla più fine una volta avvicinati all’unghia naturale, con movimenti leggeri. L’ errore che viene spesso commesso è quello di pensare che un sottile strato di prodotto lasciato sulle unghie, possa avere una funzione protettiva. Nulla di più scorretto: il rivestimento residuo risulterà rigido e sottile e nei giorni a seguire si spezzerà, causando danneggiamenti alla lamina. Se il protocollo di lavoro è stato eseguito correttamente è del tutto normale che la lamina si presenti comunque morbida e flessibile.
Perché? L’ unghia naturale, in condizione di normalità, possiede il 15% di acqua al suo interno, che può aumentare arrivando al 30% quando viene ricoperta da un rivestimento. Ciò accade perché si riduce la superficie di traspirazione e quindi l’acqua evapora lentamente dalla piega prossimale e dai solchi ungueali. “Ma le mie unghie non erano così prima!”: potrà capitare che la cliente pronunci queste parole ed è proprio in casi come questo che l’onicotecnica dovrà informare la cliente di ciò che sta accadendo alle sue unghie, utilizzando una terminologia appropriata e corretta. L’ unghia si presenterà morbida nelle 24 ore successive alla rimozione e, seguendo determinati consigli, la situazione si normalizzerà. La lamina risulterà quindi più flessibile appena effettuata la rimozione, motivo per cui è consigliato accorciare la lunghezza del bordo libero per evitare che si spezzi. Sono tanti i trattamenti che possono essere consigliati alla cliente da effettuare in salone e da eseguire a casa tramite prodotti da rivendita specifici. Il mercato offre sistemi rinforzanti e ristrutturanti che donano forza ed elasticità alle unghie naturali, agendo come scudo protettivo. Ottimo è l’utilizzo di un olio specifico che, penetrando nei primi strati della lamina, ripristinerà la sua flessibilità e la sua durezza. Se il benessere dell’unghia naturale viene sempre rispettato e preservato, la cliente rimarrà soddisfatta e riconoscerà nell’onicotecnica, una figura realmente professionale.