di Ennio Orsini
Nuove tecniche di dermopigmentazione e innovazione. Il sopracciglio ultrarealistico nasce dall’esigenza di replicare la realtà, dall’osservazione della natura stessa del volto umano. Vediamo di cosa si tratta
Come in tutti i settori, anche nella dermopigmentazione esiste il progresso continuo. Per questo motivo, dopo anni di esperienza, di prove, di trattamenti eseguiti, di prime sedute e rinforzi, ho inventato la tecnica del sopracciglio ultrarealistico, la tecnica attualmente più richiesta dai clienti e più amata dagli operatori.
Questa tecnica, come si più intuire dal nome, mira a riprodurre il sopracciglio nella sua forma più realistica e più naturale possibile, adattata ovviamente al volto della cliente, alla sua fisionomia e ai suoi tratti somatici. Nasce da un’esigenza di replicare la verità, la realtà, quindi dall’osservazione della natura stessa del volto umano.
Uno dei consigli che do sempre ai miei studenti, relativamente all’esecuzione di questa tecnica, è quella di evocare, nella struttura del lavoro da eseguire, un pelo reale. Ogni tratto che compone la struttura base deve rievocare un pelo, quindi deve necessariamente corrispondere a dei canoni tipici di un pelo reale. Quindi, la traccia non deve essere né troppo lineare né troppo curva, ma una via di mezzo, più tendente alla linearità. Suggerisco sempre di osservare la curvatura dei peli presenti sull’arcata sopraccigliare, e sono proprio i peli della cliente a indicare all’operatore se curvare più o meno la traccia dei suoi peli. Relativamente allo spessore della traccia il 99% delle scuole di trucco permanente insegna che il tratto del pelo dovrebbe essere più spesso alla base (inizio del tratto) e più sottile in punta (fine del tratto).
Questo si ottiene iniziando la traccia del singolo pelo in maniera più profonda e lenta, per poi accelerare e diminuire la pressione in uscita. Io invece appartengo a quell’1% che non la pensa così. Al fine di rendere l’effetto pelo più naturale e carino nel tempo, consiglio agli operatori di non iniziare il pelo in maniera molto lenta e soprattutto di non affondare particolarmente l’ago all’inizio del tratto. Così facendo si creerà ciò che io definisco “effetto cerino”, cioè un pelo con un pallino attaccato. Il mio consiglio è quello di iniziare il singolo pelo senza premere eccessivamente.