a cura di Paolo Guatelli, Makeup Designer – Tutor a Detto Fatto Rai2
Grazie all’impegno di molteplici associazioni, è stato finalmente riconosciuto che le persone in terapia oncologica possono reagire con maggior energia se motivate a mantenere la cura del proprio aspetto.
Avere cura di sé durante le terapie è molto efficace sia dal punto di vista psicologico che dal punto di vista fisico, perché con i prodotti adeguati si possono lenire i fastidi e le alterazioni provocate dai farmaci. Da molti anni, senza ostentazione, cerco di dare il mio contributo intervenendo in prima persona ad eventi e contesti in cui si possa parlare, dimostrandola, dell’efficacia del makeup per le persone in terapia oncologica. Tra le associazioni con cui collaboro ci sono aBRCAdabra, Una Stanza per Un Sorriso, Europa Donna Italia e APEO.
Quest’ultima è l’Associazione Professionale di Estetica Oncologica, per la quale tengo le docenze di trucco ad esperti professionisti che vogliono specializzarsi, con un impegnativo corso di 120 ore, ad effettuare trattamenti estetici specifici per i pazienti in cura. Qual è la competenza indispensabile per stimolare queste persone a truccarsi anche nei momenti in cui gli stati d’animo non le rendono propense a dedicarsi del tempo? Fondamentale è sviluppare al meglio la capacità di ascolto attivo. Il makeup è ancora troppo spesso vissuto da chi lo realizza come un’ostentazione artistica, secondo la quale il cliente è una tela da dipingere. Il cliente, che in questo caso diventa paziente, è invece una Persona, con la quale è fondamentale entrare in empatia per comprenderne sia i bisogni consci ed inconsci, sia lo stile di comunicazione che la metta in connessione con noi per poterla accompagnare lungo un percorso di consapevolezza. Consapevolezza del fatto che queste fasi delle vita sono, appunto, fasi. Niente è permanente, compresi i periodi più complessi. Nel mentre, così come ci si prende cura della salute, è importante prendersi cura anche del proprio corpo che merita, ora più che mai, di essere amato nonostante cambi temporaneamente aspetto. Come dico sempre, bastano pochi minuti di makeup tutti i giorni per vedersi maggiormente armoniosi, e questo vale ancora di più durante le terapie. Fondamentali sono i prodotti e i fondotinta utilizzati, che devono possedere caratteristiche specifiche che li rendano lenitivi, protettivi, idratanti, ma allo stesso tempo sufficientemente performanti per scaldare il tono dell’epidermide che in quei periodi tende ad ingrigirsi e perdere luminosità, nascondere gli arrossamenti dovuti a rush cutanei, ecc… Naturalmente, per coerenza con la mia mission personale, queste sono le peculiarità di cui ho tenuto conto da sempre anche nello sviluppo della mia linea di makeup e che sono state verificate e confermate da APEO prima di consigliarla alle proprie associate. Vediamo quindi alcuni passaggi di base che una persona in terapia oncologica dovrebbe seguire nella realizzazione del makeup quotidiano.
Come anticipavo, il primo step, dopo l’applicazione di una crema base protettiva formulata appositamente per le pelli in cura, è quello dei correttori e fondotinta, che devono essere mediamente coprenti e realizzati con pigmenti micronizzati e rivestiti, oltre ad essere preferibilmente testati sia dermatologicamente che come prodotti idratanti. Tra i correttori quelli con dominante verde sono molto utili per gli arrossamenti e i fondi con tonalità calde sono importanti per dare luminosità all’incarnato spento. Le sopracciglia devono molto spesso essere ridisegnate con ombretti e matite, perché in questi casi la dermopigmentazione è sconsigliata. La base delle palpebre, se anche le ciglia si sono diradate, può essere ridefinita con linee di matita scura o di eye liner non troppo spesse. Ombretti sfumati, anche colorati, ravvivano lo sguardo, e lo stesso vale per i rossetti, che dovranno essere emollienti e idratanti, evitando quelli che seccano le labbra, anche se a lunga tenuta. Se sono presenti arrossamenti cutanei, meglio evitare blush rosati, preferendo le tonalità terra o biscotto. Anche per gli uomini in terapia è importante poter contare su soluzioni makeup, delle quali nessuno si accorga, che ottengano un risultato armonioso. Esistono infatti creme specifiche bianche che, grazie ai pigmenti microincapsulati, una volta applicate sul volto rilasciano un leggero colore che ravviva il tono della pelle in modo assolutamente naturale. Utilizzando tonalità speciali di ombretti sulla cute si può ottenere un effetto di infoltimento ai capelli, se diradati. Le sopracciglia potranno essere ridefinite realisticamente simulandone i peli con tratti sottilissimi realizzati grazie ad apposite matite. Uno degli aspetti più entusiasmanti dell’attività dell’estetica è poter aiutare gli altri agendo in profondità, sugli stati d’animo, grazie al lavoro sulla superficie, quindi sul corpo. L’attenzione amorevole verso le persone in terapia oncologica, come verso chiunque viva momenti di scompenso fisico o psicologico, è un’occasione in più per mettere al servizio dell’umanità la propria esperienza e la propria sensibilità.
Come dico sempre, bastano pochi minuti di makeup tutti i giorni per vedersi maggiormente armoniosi, e questo vale ancora di più durante le terapie.