Di Angela Noviello
In questo particolare periodo della vita di una persona, il trucco diventa un alleato che aiuta ad affrontare e gestire il disagio, a recuperare la propria immagine, a vivere più serenamente i rapporti sociali.
Il make-up, eseguito correttamente e con prodotti idonei, durante tutto il periodo delle terapie oncologiche può essere un valido supporto: consente, infatti, di ‘camuffare’ (da qui il termine camouflage) gli inestetismi causati dagli effetti collaterali delle cure. Sono moltissime le persone che si trovano ad affrontare la comparsa di inestetismi quali pallore, occhiaie, perdita di ciglia e sopracciglia, eruzioni cutanee, che spesso richiedono del tempo per attenuarsi e scomparire. In questo particolare periodo della vita di una persona, il trucco diventa un alleato che aiuta ad affrontare e gestire il disagio, a recuperare la propria immagine, a vivere più serenamente i rapporti sociali. Non serve essere dei professionisti del camouflage: anche chi non ha grande confidenza con il make-up, può imparare a correggere gli inestetismi in maniera efficace.
Il momento della diagnosi della malattia è un evento traumatico per il paziente e viene affrontato in modo diverso ed estremamente personale. Ma i cambiamenti fisici indotti dalla malattia e dalle cure rendono manifesta questa condizione e impattano in misura significativa sia sulla percezione che il paziente ha di sé sia sul modo in cui gli altri lo vedono, inducendo spesso uno stato di profondo disagio e depressione e una progressiva perdita di confidenza con il proprio corpo e con la propria immagine. Palette e pennelli non sono più solo un vezzo, ma uno strumento per aiutare la persona a riconquistare un po’ di sicurezza e una vita sociale il più possibile normale.
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Tra gli inestetismi più frequenti che si manifestano durante le terapie oncologiche ci sono: una variazione nel colorito dell’incarnato, la comparsa di profonde borse e/o occhiaie, rossore, couperose, gonfiore, manifestazioni simil-acneiche, rash cutanei, eritemi, scottature, ecchimosi, ematomi e cicatrici. Sono stati studiati tecniche e accorgimenti che permettono di nascondere gli inestetismi tipici della malattia e delle relative terapie, con risultati estremamente naturali, ma nel pieno rispetto della sicurezza e del benessere del paziente. La cute per essere trattata deve essere integra e priva di escoriazioni e/o fissurazioni che potrebbero rendere la cute aggredibile dai batteri e le eventuali cicatrici devono essere completamente guarite. Un’attenzione particolare va rivolta all’igiene, infatti per scongiurare il rischio di infezioni gli strumenti utilizzati per il trucco devono essere detersi dopo ogni utilizzo e strettamente personali. Prima di procedere con la stesura del trucco occorre preparare la pelle di viso e collo con un’accurata detersione e un’adeguata idratazione. Si tratta di piccoli accorgimenti, ma che nel tempo possono davvero fare la differenza.
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– Si raccomanda di limitare l’uso di make-up nelle 48 ore successive all’infusione del farmaco chemioterapico: in questo arco temporale potrebbero insorgere effetti indesiderati a carico della cute.
– Tra il 7° e il 10° giorno è fondamentale fare attenzione all’igiene e alle possibili vie di infezione: in questa finestra temporale, infatti, le difese immunitarie possono subire un crollo repentino.