Smaltimento di toner, cartucce e contenitori se non gestito in modo corretto può trasformarsi in un grande problema. Quali sono gli adempimenti di legge?
Anche il centro estetico, proprio come le Aziende di grandi dimensioni, deve adeguarsi alla normativa che prevede lo smaltimento dei toner esausti: inkjet, nastri, cartucce laser, ma anche i soli contenitori di toner per stampanti possono essere infatti classificati come “rifiuti pericolosi”.
Basta avere una piccola stampante all’interno della struttura che scattano tutti gli adempimenti di legge.
In questo caso non si tratta di una mera complicazione burocratica ma di una presa di coscienza importante per il rispetto dell’ambiente e la sua salvaguardia.
Pensiamo quanti toner, provenienti dalle piccole stampanti, vengono smaltiti in modo inadeguato e avremo subito l’idea dell’impatto che un piccolo e semplice gesto può provocare.
Secondo l’Art 36, D Lgs. 205/10, il responsabile della produzione del rifiuto è il soggetto che lo genera, che resta garante della sua eliminazione fino all’ottenimento del FIR (Formulario di Identificazione del Rifiuto), il documento che attesta la regolarità dell’avvenuto smaltimento e che, proprio per la sua importanza, deve essere vidimato dall’Ufficio del Registro o dalla Camera di Commercio.
Non è rilevante se le stampanti sono di proprietà del centro estetico oppure di terzi – come accade ad esempio nei contratti di noleggio o nella maggior parte delle cosiddette formule “costo copia” -; in tutti i casi il soggetto che stampa è il “produttore del rifiuto” ed è quindi responsabile delle attività per il suo opportuno trattamento.
E anche se il ritiro viene effettuato da Società specializzate (che devono essere autorizzate allo smaltimento secondo rigorose norme a tutela dell’ambiente), è importantissimo che venga rilasciato al titolare del centro il documento previsto dalla legge, che la struttura deve conservare per almeno 5 anni.
Nonostante l’utilizzo minimo – o comunque limitato – della stampante da parte di un centro estetico, ricordiamo che la norma prevede che almeno una volta all’anno si provveda allo smaltimento dei residui di stampa, a prescindere dalla quantità prodotta.
Le sanzioni, per chi non smaltisce in modo corretto i toner, vanno da 1.600 euro per il trasporto del rifiuto senza il regolare documento, ai 2.500/15.000 euro per la mancata o incompleta documentazione, fino al coinvolgimento penale dei responsabili del rifiuto (nel nostro caso, il titolare del centro estetico).
Un piccolo toner, quindi, può trasformarsi in un grande problema se non gestito – e smaltito – in modo corretto.