o solo una forma di green washing?
A cura di Giuseppe Montalto
Il biologico nasce verso la fine deglin anni ’80 dall’esigenza di pochi eletti che sentivano la necessità di rispettare il corpo con del cibo che ne fosse il corretto carburante e contemporaneamente rispettasse l’ambiente che ci ospita.
La Terra è in grado di rigenerarsi in breve tempo e ce lo ha dimostrato dopo i cataclismi successi negli ultimi anni, ma il nostro corpo no. O meglio, potrebbe adeguarsi solo attraverso diverse generazioni, esattamente come gli insetti che imparano a resistere agli antiparassitari, ai batteri patogeni o a sistemi antibiotici e modificano il proprio DNA. Ma non è questa la strada che vorremmo percorrere. Questa filosofia che oggi è diventata di moda, potrebbe portare ad una consapevolezza culturale, dove il rispetto dell’essere umano è direttamente proporzionale al rispetto dell’ambiente. Il biologico che negli anni ‘80 interessava solo il settore alimentare, si è allargato a tutti gli altri settori, dal tessile all’arredamento, dalla detergenza alla cosmetica, tutti settori ancora non regolamentati. Questo vuoto normativo è stato coperto da standard privati con l’obbiettivo di infondere fiducia nel consumatore attraverso il controllo del prodotto, dei processi per il suo ottenimento, nonché delle materie prime necessarie. Per cercare di fare maggiore chiarezza è stato stilato un vocabolario comune:
- Per ingredienti naturali si intendono quei derivati vegetali e animali (eccetto vertebrati morti) o microbiologici/enzimatici che hanno subito solo processi fisici (es. frantumazione, spremitura, estrazione, macerazione, fermentazione);
- Per ingredienti di origine naturale si intendono quelle sostanze che hanno subito interventi chimici ammessi (es. idrolisi, condensazione, esterificazione, ossidazioni);
- Per ingredienti di sintesi si intendono tutti gli ingredienti di origine sintetica, solitamente conservanti contenuti in lista positiva di impiego, e gli ingredienti naturali identici;
- Gli ingredienti minerali sono le materie prime ottenute da estrazione mineraria o i coloranti ottenuti chimicamente e presenti in una lista positiva di utilizzo.
Il concetto di biologico porta anche ad un concetto di eco-sostenibilità nonché di responsabilità sociale. L’utilizzo di prodotti agricoli o di minerali provenienti da terre che vengono etichettate come paesi in via di sviluppo ma che sono a tutti gli effetti terre e popolazioni sfruttate, e che sono necessari per l’ottenere cosmetici performanti, non può esimerci dal mettere in pratica tutti i necessari controlli affinché sia la Terra sia le persone impiegate siano rispettate e adeguatamente retribuite. Parliamo di cere, burri e oli vegetali, ingredienti da considerarsi degli attivi e non eccipienti come avviene con materie prime di totale sintesi chimica, per il cui ottenimento spesso si ricorre a uno sfruttamento selvaggio del suolo e delle risorse umane. Parliamo di prodotti minerali provenienti da zone estremamente povere, dove questa è l’unica risorsa di sopravvivenza per la popolazione. Parliamo anche di prodotti vegetali e/o di derivazione vegetale contenenti OGM, che vanno assolutamente banditi in un prodotto biologico. Ma non è tutto, le radiazioni ionizzanti sono un altro capitolo importante e devono essere vietate, poiché danneggiano la struttura chimica e fisica di tutti gli organismi che attraversano, quindi non solo le coltivazioni, ma anche l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e che irriga i campi, tutti gli esseri che sulla terra vivono.
Allora entra in gioco la domanda: come scegliere il prodotto cosmetico biologico?
Se guardiamo le etichette tutto è Bio, e questo è particolarmente vero per i cosmetici. Se però leggiamo gli ingredienti non è proprio così. È quindi fondamentale il ruolo degli enti certificatori per colmare questa fase di vuoto legislativo. La cosa più saggia sarebbe consultare il sito di questi enti certificatori e verificare che, in modo trasparente, permettano all’utilizzatore di poter valutare quanto sia naturale o biologico il cosmetico che si intenda acquistare. Natrue, CCPB, Cosmos sono enti certificatori privati di grande affidabilità. Esiste inoltre la possibilità di creare un programma di accreditamento in collaborazione con IOAS (International Organic Cccreditation Service), organizzazione no-profit, il cui scopo è la continua crescita del mercato biologico, fornendo un sistema trasparente di valutazione della competenza e successivo accreditamento degli organismi di certificazione con lo scopo di garantire la massima trasparenza verso aziende e consumatori.