Al momento stai visualizzando Gli strumenti del mestiere

Gli strumenti del mestiere

Quali sono le attrezzature di cui deve necessariamente dotarsi un dermopigmentista per svolgere al meglio i trattamenti e soddisfare le esigenze della clientela? Vediamole insieme.

Ennio Orsini, Maestro Dermopigmentista

Arriva un punto nella storia del percorso formativo dei miei allievi in cui le loro dotazioni a scopo didattico, devono lasciare il posto ai veri strumenti da lavoro. Atti ad essere utilizzati non più su materiale sintetico, bensì in regola per essere impiegati sulle persone. Di quali attrezzature avrò bisogno? Questa è una delle prime domande che mi rivolgono gli allievi che si affacciano nel mondo del lavoro e intraprendono la professione del dermopigmentista. Per prima cosa, bisogna mettere in conto di investire su una regolare attrezzatura, dotata della dichiarazione di conformità e idonea ad essere impiegata in uno studio professionale. Tale dichiarazione è la stessa che sarà richiesta dagli organi preposti, quali la ASL, per rilasciare l’autorizzazione all’apertura. Il dermografo, così si chiama la nostra principale attrezzatura del mestiere, è composto da un alimentatore, un corpo macchina contenente microprocessori per la gestione e la selezione delle pulsazioni e un manipolo.

Il manipolo ha la forma di una penna e contiene all’interno un motorino meccanicamente collegato con degli ingranaggi e piccole ruote dentate, a una biella che a sua volta è a contatto direttamente o indirettamente con l’ago. Questo complesso di ingranaggi è in grado di trasformare il movimento rotatorio del motorino in un movimento sussultorio imprimibile sull’ago. Il principio di funzionamento del dermografo ricorda quello delle macchine da cucire. Nei sistemi più nuovi il gruppo puntale/ago è addirittura tutt’uno, generando un modulo chiamato “cartuccia”. Nei sistemi più vecchi invece, gli aghi e i puntali devono essere manualmente avvitati al dermografo dall’operatore. Questo procedimento è molto più pericoloso specialmente nella fase di disallestimento della postazione di lavoro. Il dermografo è il principale strumento impiegato per i trattamenti per il viso. Esiste però una branca della dermopigmentazione, quella paramedicale, che si propone il trattamento di porzioni di pelle più estese, basti pensare alla copertura di vitiligini.

Leggi anche l’articolo La protezione dai rischi

In tali casi si necessita di uno strumento in grado di spingere nella pelle punte multi-ago molto grandi. Le attrezzature usualmente impiegate nel tatuaggio artistico, macchinette a bobine o rotative, sono più indicate in questo tipo di trattamento, ecco perché consiglio di farle coesistere entrambe nel centro. Questi dispositivi affiancheranno le usuali attrezzature da dermopigmentazione. Garantiscono in ogni caso una maneg- gevolezza e un’affidabilità molto alta. Anche queste ovviamente saranno conformi alle attuali leggi vigenti e garantiscono una bassissima possibilità di contaminazione incrociata. Dovendo il dermopigmentista occuparsi di preparare miscele di colori è opportuno procurarsi un piccolo dispositivo chiamato Mixer. Non è altro che un piccolo “frullatore” che permette un’emulsione omogenea di due o più colori differenti tra loro. Dispositivo utile ma non indispensabile è lo Shaker. Può capitare, specie per i colori inorganici, che si separino all’interno della boccetta di pigmento.

Leggi anche l’articolo Tricopigmentazione al femminile

Per prima cosa, bisogna mettere in conto di investire su una regolare attrezzatura, dotata della dichiarazione di conformità e idonea ad essere impiegata in uno studio professionale

Ciò accade in particolare per gli skin tone (color pelle), perché composti anche da biossido di titanio (molecola molto pesante). Per questo motivo sarebbe opportuno passare la boccettina di colore un minuto nello shaker prima di versare il contenuto nel bicchierino portacolore. I motori agitano a gran velocità la fiala di colore permettendo alla polvere minerale di miscelarsi perfettamente agli eccipienti. Il risultato sarà una emulsio- ne molto cremosa e omogenea, quindi più coprente. C’è anche uno strumento molto importante che si può acquistare in cartolibreria. Parlo del cerchiografo, indispensabile quando si lavora nelle ricostruzioni delle areole. Quando il trattamento da eseguire è il trucco permanente sopraccigliare, sul carrellino da lavoro non possono mancare attrezzi specifici e professionali: pinzette, scovolino, forbicine.

Per leggere l’articolo completo abbonati a Mabella

www.ennioorsini.com

Leggi anche l’articolo La dermopigmentazione diventa tridimensionale

I Nostri Esperti – leggi tutti gli articoli