La frutta, fonte naturale di vitamine e non solo, rappresenta un rimedio di bellezza inossidabile, sempre che gli attivi presenti siano trattati con doverosa cura da un laboratorio cosmetico. Ne parliamo con il cosmetologo Umberto Borellini che ci spiega come trarre il meglio da questo ingrediente in massima sicurezza.
Per trarre dalla frutta gli elementi attivi standardizzati e purificati c’è bisogno di un processo scientifico e chimico (naturale o meno) adatto, non come invece spesso si vede in TV, dove casalinghe sull’orlo di una crisi di nervi preparano frullati ‘’culiestetici”, ovvero frutto dell’estetica culinaria – oggi tanto in voga e anche di moda sui social media – che utilizza improbabili pastoni fatti con banane mature, vino d’annata (con Resveratrolo), grappa per cirrotici, Kiwi con semini (così poi vanno anche in bagno), Miele appiccicoso, Farina di Manitoba (con farfalline annesse) e Zucchero di canna che graffia la faccia.
La frutta, quella seria, è quella ad esempio da cui si ricavano gli AHA (Alfa Idrossi Acidi) per un rinnovamento cellulare efficace e non aggressivo (Glicolico, Tartarico, Malico e molto altro ancora), o i succhi di frutta sugosa, ricca di Pectine e zuccheri semplici ad azione idratante (come per esempio l’Albicocca, l’Uva e il Fico d’India), oppure ancora antiossidanti come dalla Melagrana o altri frutti, inclusi quelli più insoliti e particolari, come il Kiwi e l’Anguria per le loro proprietà idratanti, Kumkuat (ovvero il Mandarino cinese) conosciuto per essere un naturale schiarente, e altri agrumi ricchi soprattutto di Vitamina C
E le carote? Forse più verdure che frutta, ma anche tutta la frutta, dal bel colore arancione come la Zucca, sono tra le antesignane di formule cosmetiche green per la ricchezza di Betacarotene, antiossidante che non solo uniforma ed esalta l’abbronzatura, ma protegge dal photoaging, regola la cheratizzazione e aumenta il ricambio cellulare.
La Zucca, oltre che di Betacarotene, abbonda anche di sostanze emollienti, idratanti, di Magnesio e Ferro che stimola il metabolismo cutaneo aiutandone a preservare la vitalità e la giovinezza. Dai frutti rossi deriva uno degli antiossidanti principe “emergenti” della protezione dal foto invecchiamento, il Licopene, un pigmento di colore rosso-violetto per la capacità di schermare anche dagli infrarossi, così come l’Uva rossa e il Mirtillo, in grado di migliorare il microcircolo superficiale
Succhi di frutta (standardizzati e titolati) per la bellezza
Ovvero, viva il Mirtillo, ma con la corretta quantità di Antocianosidi, ma anche viva la Curcuma sempre però con il suo titolo di Curcumina, mentre le misture fantasiose e per nulla magiche, lasciamole ai guru della cucina. La pelle vuole in primis sicurezza. Come fai col frullato in faccia a sapere quanti allergeni sono presenti? E poi, se la vostra cliente ha un’allergia da chi andate a protestare, dal fruttivendolo? Una fantasia di frutta “amica per la pelle” dunque prevede: Mirtilli per lenire la pelle sensibile e con couperose, grazie agli antocianosidi, dei polifenoli calmanti e fortificanti del microcircolo. Fragole (con antociani, vellutanti e tonificanti), Arancio, Mandarino, limoni e cedri per la Vitamina C, la più nota antirughe e schiarente, e poi Uva, soprattutto rossa, perché ricca di Resveratrolo, antiossidante che protegge i Telomeri, la parte del DNA più sensibile all’invecchia[1]mento e per proteggersi dalla pioggia di radicali liberi indotti da tutto lo spettro solare “nocivo” per la pelle (UV, infrarossi, luce visibile). Aggiungiamo un tocco esotico con l’Ananas (soltanto il gambo però) drenante e levigante per la presenza di Bromelina; l’Avocado, il cui olio idratante, emolliente, riepitelizzante ed elasticizzante, è tra i più dermoaffini, e qualche bacca di Goji, un concentrato di vitamine e minerali quali Ferro, Calcio, Selenio, Zinco e Cromo, fondamentali per la rigenerazione della pelle. L’estratto di Anguria, oltre che per il Licopene e altri antiossidanti, è perfetta per le pelli sensibili, grazie proprio alle sue proprietà idratanti, che esposte al sole o disidratate da altri fattori soffrono maggiormente.
Agribeauty, la nuova cosmesi a base di scarti di frutta e verdura
In pieno stile eco-sostenibile, rispettoso della pelle, ma anche delle risorse e dell’ambiente, prende sempre più forza una nuova tendenza: l’agribeauty. Vale a dire: contribuire all’economia circolare e all’ecologia industriale, nuovi capisaldi del riciclo, estraendo (potenti) principi attivi cosmetici da bucce e scarti di frutta, come con le bucce di agrumi, di pesche e al[1]bicocche. Un ruolo attivo anche in istituto per partecipare alla salvaguardia del Pianeta grazie (anche) a una crema, un latte detergente o uno scrub, magari ricco di semi di albicocche o nocciole tritati e smussati.