di Nadia Muffatti e MariaPaola Salomoni
Secondo appuntamento, seconda parola importante: FORMAZIONE, già anticipata nei caratteri generali parlando di consapevolezza, ma con necessità di approfondimento.
Il processo di Formazione può essere inteso sia come crescita personale: forza interiore (senso attivo), sia come perfezionamento di qualcosa: forza esteriore (senso passivo). Il concetto di Formazione è strettamente legato a quello di Educazione e di Istruzione, in quanto la “Formazione” in un soggetto si realizza solamente dopo un adeguato sviluppo dell’educazione e dell’istruzione.
Uomini non si nasce ma si diventa solo attraverso l’educazione considerata come azione formativa. Il primo obiettivo di chi si occupa della formazione dell’uomo deve essere la “formazione dell’uomo”, cioè la formazione degli aspetti strutturali della personalità, costituiti dalla motricità, dall’affettività, dalla relazionalità, dall’intelligenza.
Ogni processo di formazione si realizza sulla base di apprendimenti che non si esauriscono nel tempo, ma si estendono lungo tutto l’arco della vita, come educazione permanente.
L’uomo è cambiamento, vive nel cambiamento e vive di cambiamento, arricchendosi di esperienze continue per una nuova Formazione. Oggi non abbiamo la minima idea di come sarà il mondo nel 2050. E allora che cosa dovremmo insegnare ai nostri ragazzi e ragazze perché possano vivere, relazionarsi, lavorare in un mondo di cui non sappiamo nulla, se non che in esso si potrebbe vivere molto più a lungo di oggi e che lo stesso corpo umano potrebbe diventare l’oggetto di una rivoluzione senza precedenti grazie alla bioingegneria e alle interfacce cervello-computer?
L’ Agenda ONU 2030: obiettivo 3, “l’innovazione sostenibile a scuola” ha determinato gli impegni per lo sviluppo sostenibile da realizzare entro il 2030. Lo sviluppo sostenibile richiede importanti modificazioni culturali e comportamentali, grande è pertanto il ruolo della scuola e quindi della Formazione in questa enorme sfida globale.
In questo mondo in completa trasformazione, siamo consapevoli che bisogna RE-inventare la Scuola. Una ri-costruzione della formazione per tutti, equa e inclusiva, in un ambiente di apprendimento che dovrà essere un laboratorio permanente di innovazione, capace di insegnare il rigore e favorire allo stesso tempo la creatività, in un continuo imparare facendo: mente, corpo, cuore in sinergia.
Per questo è un imperativo attrezzare una nuova generazione con le capacità di guidare il futuro sviluppo sociale ed economico del Paese, giovani con una formazione in grado, cioè, di far raggiungere a ciascuno il massimo delle proprie potenzialità umane, fisiche, intellettuali, spirituali e sociali.
La centralità del nesso fra innovazione e formazione diventa quindi esigenza prioritaria per il Paese, il riconoscimento di una necessità vitale e indifferibile. In tutti gli ambiti. Anche nel mondo della Formazione dell’Estetista. Dove serve coraggio, lungimiranza, appunto, innovazione. Ed è possibile, in un modello di connessioni a rete, dove ogni soggetto coinvolto in questa sfida partecipa con la propria competenza alla costruzione di una comunità di sapere e di pratica: il Legislatore, le Associazioni di categoria, tutta la filiera coinvolta, aziende cosmetiche rappresentanze di tecnologie professionali, i Soggetti stessi in formazione, il Territorio.