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E se non scegliamo noi sceglierà il vento

Di Nadia Muffatti

Mentre abbracciamo i cambiamenti causati dall’uomo sul pianeta e affrontiamo le possibilità di una trasformazione nell’organizzazione sociale, nella coscienza e nell’identità umana, l’umanità deve dedicare attenzione alla domanda: cosa vogliamo diventare? la conoscenza e l’apprendimento sono un elemento essenziale nella trasformazione delle società e delle menti. Imparare a diventare ci invita a dientare qualcosa che no siamo ancora diventati.

Da questa riflessione sono partita, nell’ormai lontano 2016 insieme alla cara amica Maria Paola Salomoni, chiedendomi cosa vogliamo diventare come estetiste. Il concetto di imparare a diventare indica una filosofia dell’educazione e un approccio alla pedagogia che vede l’apprendimento come un processo di sviluppo continuo, che è in corso e per tutta la vita. Pensare in termini di divenire significa invocare una linea di pensiero che enfatizza le potenzialità, rifiuta il determinismo ed esprime un’apertura flessibile al nuovo. Oggi possiamo dire che abbiamo tutti le idee abbastanza chiare su cosa vogliamo diventare: il nuovo si sta manifestando.

L’immagine che si sta delineando sempre più nella figura attuale dell’estetica è quella di educatrici nella promozione del benessere, consulenti di bellezza e BenEssere, professioniste capaci di accompagnare la cliente nel prendersi cura di sé stessa attraverso il corpo. Competenti e con una conoscenza approfondita dell’essere umano. Padrone di abilità come ascolto, presenza, accoglienza, no giudizio, empatia, tutte qualità umane che è possibile sviluppare grazie ad un percorso di crescita personale.

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Aspetti mai contemplati ne considerati nella formazione attuale della figura dell’estetista, come se l’oggetto della nostra professione fosse un essere inanimato. Ora l’oggetto che è anche soggetto entra a pieno titolo nel nuovo percorso formativo quinquennale statale e riprende la propria dignità di essere umano, con tutti i suoi molteplici aspetti. Questo grazie all’introduzione di una materia di studio come psicologia umanistica, materia di studio finalizzata anche alla conoscenza di sé stessi.

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Un nuovo apprendimento e una “nuova cultura” come completamento del piano studi in questo progetto pilota. Essere consulenti di bellezza e di benessere comporta una continua conoscenza della pelle e del prodotto da utilizzare e proporre come continuità domiciliare. Nel percorso formativo troviamo quindi chimica, biologia e cosmetologia come materie di studio, dermatologia per una conoscenza approfondita della pelle e strumenti diagnostici di supporto. Abbiamo ricercato sempre per la scuola un partner che avesse un marchio green e in armonia con l’ambiente con tre qualità:
Made in Italy, che rappresentasse la qualità, la creatività delle nostre eccellenze italiane.
Etica aziendale rispetto della natura, degli animali, che reputasse fondamentale la formazione nel percorso educativo e professionale di un’estetista e grande rispetto nei nostri confronti, verso le clienti e di conseguenza un grande rispetto verso la pelle.
• Ricerca grazie a un proprio laboratorio, produzione e formulazione del cosmetico, con un’attenzione costante nel trovare attivi sempre più performanti con materie prime selezionate e naturali. Attenzione posta su tutti i partner scelti e che hanno fattivamente contribuito a mettere a disposizioni i loro esperti.

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