Nell’ambito della dermopigmentazione paramedicale (detta anche dermopigmentazione estetica), il trattamento più richiesto dalle clienti è la ricostruzione dell’areola mammaria.
Fondamentalmente esistono due tipi di ricostruzione: la ricostruzione totale del complesso areola capezzolo, solitamente legata ad interventi di mastectomie (tumori), e la ricostruzione periareolare (o semiperiareolare), che spesso viene generata da interventi di mastoplastiche estetiche.
A volte si può incontrare un caso ibrido, ossia la ricostruzione parziale legata ad inestetismi di varia natura, come la vitiligine, le ustioni o le ferite.
Quando si effettua una ricostruzione del seno, è fondamentale prendere in considerazione l’aspetto psicologico delle clienti.
Solitamente le donne che si affidano a un dermopigmentista per questo motivo sono donne molto deboli e vulnerabili, che si commuovono già guardando la progettazione del loro “nuovo” seno. Sono donne comprensive, che non mirano alla perfezione estetica, ma che desiderano semplicemente riappropriarsi della propria femminilità.
L’alta richiesta di questo trattamento deriva dal grandissimo numero di interventi chirurgici che al giorno d’oggi viene effettuato sul seno. I casi su cui si può intervenire sono principalmente due.
Il primo è quando una donna viene sottoposta ad una mastoplastica demolitiva con lo scopo di rimuovere tumori. In seguito a questo intervento molte donne perdono sia l’areola che il capezzolo, e sta al dermopigmentista restituirglieli con una tecnica di ricostruzione totale più realistica possibile.
L’altro caso si presenta quando le donne si sottopongono ad interventi estetici sul proprio seno al fine di ingrandirlo o diminuirlo. Qui il compito è camuffare le cicatrici sul perimetro dell’areola.
Le tecniche utilizzate dal dermopigmentista cambiano a seconda del caso.
Quando si affronta una ricostruzione totale, il problema più grande da risolvere è rappresentato delle asimmetrie.
Premesso che ogni seno è asimmetrico, spesso un seno demolito e ricostruito presenta delle asimmetrie. Per la buona riuscita del trattamento, è quindi fondamentale che l’operatore sia in grado di posizionare bene il gruppo areola capezzolo, procurandosi dei punti di riferimento che permettano di progettare due punti equidistanti dall’asse di simmetria del corpo ed alla stessa altezza nella visione frontale.
Quando l’operatore affronta, invece, una ricostruzione parziale, non si deve risolvere il problema del posizionamento del complesso areola capezzolo, in quanto ha già il termine di paragone rappresentato dall’interno dell’areola presente.
Qui lo scopo è ricostruire la parte dell’areola mancante e coprire le cicatrici presenti.
La dermopigmentazione paramedicale è una disciplina delicata ma molto appagante. Essa, infatti, permette alle donne di riacquisire la femminilità perduta e di innamorarsi nuovamente del proprio corpo e permette all’operatore di innamorarsi sempre di più del proprio lavoro.
La soddisfazione professionale più grande che può raggiungere un dermopigmentista è data proprio dalle lacrime di gioia e commozione di queste donne!