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Conosci te stessa

L’essere umano è stato hackerato dall’Intelligenza Artificiale. Così si esprimono Yuval Noah e Tristan Harris due guru dell’intelligenza artificiale di Google in una lunga intervista a Wired il 10 aprile 2018. Wired è una storica e importante rivista di cultura informatica. Cosa vuol dire che l’essere umano è stato hackerato dall’Intelligenza Artificiale?

Gli hackers sono super-specialisti di informatica con competenze molto molto sofisticate in grado di “rompere” i sistemi di sicurezza dei computer, cellulari, ecc. e prenderne il controllo, senza che chi li possieda ovviamente se ne possa rendere conto. Questa attività è oggi in gran parte appannaggio di governi, servizi segreti e militari di tutto il mondo, che spiano le attività di governi, aziende e soprattutto cittadini. Il fatto che l’intelligenza artificiale abbia hackerato l’essere umano vuol dire che questi programmi sono in grado di capire, penetrare, manipolare la mente e le emozioni delle persone senza che queste se ne rendano conto. Lo possiamo sperimentare indirettamente per esempio quando siamo “catturati” dalla visione di un film. In quel momento i nostri pensieri, emozioni, sentimenti sono pilotati dal film stesso, al punto da identificarci con il film o alcuni suoi personaggi. Ma noi non siamo in quel film e non siamo quei personaggi, però il coinvolgimento è tale che ci sembra di esserlo.

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Le persone pensano e credono che siano loro pensieri e loro emozioni, ma in realtà vengono indotte artificialmente dall’esterno

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Con l’intelligenza artificiale sì è andati molto oltre e viene ampiamente usata senza che ne vengano minimamente informate le persone. A questo punto l’intervistatore ha fatto una domanda precisa: “Ma voi come fate ad evitare di essere hackerati?”. E la loro risposta è lucidissima: “Non guardiamo la televisione, non leggiamo i giornali, non possediamo neanche un cellulare. Meditiamo due ore al giorno tutti i giorni e lavoriamo continuamente su noi stessi, perché – concludono i due guru dell’intelligenza artificiale di Google – se un programma di intelligenza artificiale ti conosce meglio di quanto tu non conosca te stesso potrai avere dei problemi!”. “Conosci te stesso!”. Questa esortazione è molto antica. Era incisa in greco antico “ page139image43362880”, sulla facciata del tempio di Apollo a Delfi (IV sec. a.C.), dentro cui operava la Pizia, ovvero la sacerdotessa di Apollo che dava i responsi come oracolo cioè come una persona fonte di saggezza e profezie, considerata una autorità infallibile in genere di natura spirituale. Il grande filosofo greco Socrate (470-399 a.C.) ne fece la sua massima preferita. Fu una esortazione molto presente anche nel mondo latino: “Nosce te Ipusm”. Come si fa? Noi abbiamo la nostra mente razionale, con la quale ragioniamo e giudichiamo, ma purtroppo, come ci ricorda Osho, “la mente mente” per cui quello che pensiamo così non ha nessun valore.

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