Una alimentazione ben bilanciata, che sia in grado di stimolare i tre fondamentali ormoni connessi ai tre macronutrienti, quali l’Insulina, il Glucagone e gli Eicosanoidi, è di importanza vitale non solo per la madre, ma soprattutto per il bambino e il suo futuro metabolico.
Il peso della donna in gravidanza una volta veniva considerato un buon indicatore delle condizioni generali e nutrizionali della stessa: grazie però ai continui studi e alle scoperte più recenti si è considerato molto più importante studiare la composizione corporea della donna, ossia la valutazione di come il suo peso sia differenziato tra massa grassa e massa magra. Durante la gravidanza è sempre necessario monitorare questo dato per evitare di accumulare un eccesso di massa grassa che creerebbe uno stato di infiammazione low grade aprendo le porte ad una serie di possibili complicazioni. Inoltre, il peso (o meglio, la composizione corporea) della mamma durante la gravidanza ha un impatto fondamentale nell’assetto metabolico del nascituro. Studi recentissimi hanno accertato che le condizioni di vita prima della gravidanza, sono in grado di influenzare il futuro del bimbo.
FABBISOGNI NUTRIZIONALI
Importantissimo ricordare come lungo tutto il periodo della gestazione l’apporto proteico giornaliero deve essere aumentato di 6 g nei primi 3 mesi e di 14 g negli ultimi Il fabbisogno di grassi -in percentuale calorica-, si aggira intorno al 30% ma diventa di vitale importanza la selezione degli stessi favorendo gli acidi grassi essenziali che svolgono un importante ruolo nello sviluppo feto-placentare e sono fondamentali per il corretto sviluppo cerebrale. L’apporto di carboidrati dovrà rappresentare circa il 40-50% delle calorie totali con particolare attenzione al tipo di carboidrato. Vanno certamente prediletti quelli a basso impatto glicemico come frutta e verdura, non disdegnando saltuariamente anche i carboidrati complessi possibilmente integrali. È ovvio che queste sono solo indicazioni generiche che devono adattarsi al caso singolo e soprattutto alla tendenza o meno della futura mamma ad accumulare massa grassa in eccesso con maggior rischio di diabete gravidico.
GLI OLIGOELEMENTI
Ferro: è difficile assimilare i 30 mg/die che sono raccomandati in gravidanza solo con l’alimentazione, per cui è spesso necessario integrarlo con preparati farmaceutici. È importante ricordare che più l’alimentazione è correttamente bilanciata, più l’assorbimento del ferro sarà favorito.
Calcio: fondamentale perché negli gli ultimi due mesi di gravidanza vi è un imponente trasferimento di calcio al feto, che dovrà quindi essere integrato.
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VITAMINE
Non vanno assunte in dose massiccia, soprattutto se l’alimentazione è varia e ben bilanciata. Per le vitamine liposolubili -che possono dare accumulo-, è sempre bene consultare lo specialista che segue la gravidanza. Un fattore fondamentale è rappresentato dai folati (0.4 mg/die – max 5 mg/die) nel periodo periconcezionale (da un mese prima il concepimento a un mese dopo il concepimento), in quanto i folati costituiscono un fattore di protezione nei confronti dei difetti del tubo neurale e in particolare della spina bifida.
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MAMME VEGETARIANE E VEGANE
È documentato che possono andare incontro a problemi di carenza di Zinco, Vitamina B12 e Ferro, mentre da tali tipi di approcci nutrizionali può risultare una maggiore assunzione di folati e magnesio. È prudente che le future mamme che desiderano seguire questi tipi di alimentazione vengano affiancate da personale esperto e che vengano controllate sia durante la gravidanza che durante l’allattamento per ricevere eventualmente un supplemento con i nutrienti carenti. I nutrienti maggiormente a rischio di insufficiente assunzione nelle diete vegetariane e vegane sono Vitamina B12, Ferro e acidi grassi essenziali (DHA), ovviamente se non già correttamente integrati.
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OMEGA 3
Vi è una importante correlazione tra assunzione di LCPUFA (acidi grassi polinsaturi a lunga catena) durante la gravidanza e sviluppo cognitivo del bambino: l’Omega 3 è davvero fondamentale.