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Tocco umano e intelligenza smart: l’estetica professionale tra neurocosmesi e neuromarketing

L’estetica professionale vive oggi una fase di profonda trasformazione, dove il tocco umano e l’intelligenza smart convivono in equilibrio. La cosmetologia moderna si evolve grazie a nuove scoperte che ampliano i confini del settore e ne potenziano i risultati.

Sempre più centri estetici guardano con interesse alla neurocosmesi e al neuromarketing, discipline che uniscono scienza, emozione e percezione sensoriale per migliorare sia l’efficacia dei trattamenti sia l’esperienza del cliente. Ne parliamo con Umberto Borellini, cosmetologo e divulgatore scientifico, che ci accompagna alla scoperta dei nuovi orizzonti del benessere professionale.

La neurocosmesi si basa sui principi della Psico-Neuro- Endocrino-Immunologia (PNEI), un approccio multidisciplinare che considera la pelle non solo come una barriera fisica, ma come un organo esteso e comunicativo strettamente collegato alla psiche.

Umberto Borellini

I cosmetici sensoriali coinvolgono tutti i cinque sensi e rientrano in una sequenza di emozioni che arricchiscono l’esperienza dell’utilizzo del prodotto

Questo legame si riflette nella capacità dei cosmetici non solo di rispondere a esigenze pragmatiche come l’idratazione, ma anche di stimolare sensazioni piacevoli attraverso il rilascio di endorfine, per migliorare così l’aspetto e la salute della pelle. Nella neurocosmesi, la formulazione dei prodotti riveste un ruolo cruciale, infatti, la ricerca scientifica ha dimostrato che l’efficacia dei cosmetici è strettamente legata alla loro capacità di interagire con il sistema nervoso e i recettori cutanei. Ingredienti come il mentolo e la canfora insieme a molecole peptidiche botox-like possono svolgere a esempio un ruolo fondamentale per la sensazione di benessere generale che possono produrre.  Inoltre, la neurocosmesi sfrutta anche la connessione tra pelle e psiche: studi recenti hanno evidenziato come stress e disagi emotivi possano influenzare negativamente la pelle, causando condizioni come acne e xerosi. Un cosmetico, oltre a soddisfare le esigenze pratiche del consumatore, può anche stimolare i sensi conferendo alla pelle una luminosità aggiuntiva. Questo avviene perché ogni stimolo esterno è percepito dai recettori cutanei; infatti, nell’epidermide e nel derma sono distribuite numerose terminazioni nervose che comunicano con il sistema limbico del cervello, collegato all’ ipotalamo che produce neuromediatori che influenzano sia la psiche che la pelle. Negli ultimi anni è stata osservata una crescente tendenza, a partire dal packaging, e quindi dalla vista il primo senso coinvolto, per poi ampliare le performance cosmetiche con tatto, olfatto e gusto. Quindi si consiglia di stimolare entrambi gli emisferi cerebrali nella formulazione ovvero l’emisfero sinistro, razionale e pragmatico, alla ricerca di ingredienti scientificamente validati, e il destro, creativo e artistico, che conferisce al prodotto un tocco emozionale senza perdere il valore razionale. Per quanto riguarda la parte più tecnica e formulativa, la neurocosmesi può essere suddivisa in due grandi aree: i neurocosmetici e i cosmetici sensoriali. Il primo obiettivo di un cosmetologo è sviluppare formule efficaci che rispondano alle esigenze del mercato.

Essendo strettamente correlata con la psiche, la pelle, possiede un forte potere di comunicazione

Ad esempio, per sviluppare un prodotto idratante, è fondamentale concentrarsi su molecole igroscopiche, idroritentive, come oli, ceramidi e acido Ialuronico, per rinforzare la barriera cutanea e rallentare la perdita di acqua. Questi risultati devono essere verificati con test oggettivi. Inoltre, è essenziale considerare le caratteristiche polisensoriali, come il tocco piacevole del prodotto ottenuto tramite lo studio del viscosizzante più adatto. Questa doppia funzione rende i prodotti più interessanti, performanti e affascinanti. Le evidenze di tali effetti sono documentate in numerose pubblicazioni scientifiche, che riportano miglioramenti nella idratazione cutanea, nel trofismo della pelle e nella risposta epigenetica. Un buon prodotto cosmetico può influenzare anche che lo stato nucleare delle cellule epidermiche, come i cheratinociti e i melanociti. Inoltre, il gesto dell’applicazione del prodotto, se eseguito con calma, magari ascoltando della buona musica, può rendere l’esperienza cosmetica più completa e piacevole. Sfruttare la fitta innervazione della pelle può portare a risultati significativi, come la riduzione del- Cortisolo, una delle sostanze più dannose per la pelle. Il Cortisolo è responsabile della glicazione, che porta al precoce invecchiamento della pelle. Ingredienti come la Carnosina e la Niacinamide hanno dimostrato di ridurre l’effetto della glicazione.

I cosmetici sensoriali coinvolgono tutti i cinque sensi e rientrano in una sequenza di emozioni che arricchiscono l’esperienza dell’utilizzo del prodotto

Anche le molecole emozionali, stimolate da un massaggio o inalate, possono avere effetti benefici. Entra quindi in gioco anche la a psicoreologia, ovvero l’importanza della texture del prodotto, che è fondamentale per migliorare i risultati di una applicazione cosmetica. Ad esempio, uno studio dell’Università di Tolosa ha dimostrato che un prodotto massaggiato con una certa ritualità produce risultati di idratazione superiori rispetto a una semplice applicazione di solo prodotto. Infatti, i recettori sono presenti a livello epidermico, inclusi i recettori beta-endorfinici. La constatazione che un prodotto cosmetico gradevole al tatto e profumato possa stimolare la produzione di endorfine è scientificamente provata. Tuttavia, così come le molecole piacevoli possono stimolare endorfine, situazioni di stress possono portare alla produzione di sostanze infiammatorie, legando il concetto di psicosomatica dermatologica. In conclusione, è essenziale formulare e imparare ad utilizzare i prodotti cosmetici con un approccio olistico. L’emisfero sinistro del cervello si occuperà di preparare argomentazioni scientifiche per sostenere i claim, mentre l’emisfero destro, si occuperà di analisi sensoriale per il coinvolgimento dei cinque sensi. La neurocosmesi e il neuromarketing emergono come campi di grande interesse, ampliando le capacità dei cosmetici di interagire con la psiche e migliorare l’esperienza sensoriale e i risultati estetici. La formulazione dei prodotti cosmetici deve tenere conto sia degli aspetti tecnici e scientifici che di quelli sensoriali ed estetici, rendendo i prodotti non solo funzionali ma anche un’esperienza sensoriale completa.

 

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Umberto Borellini

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