In quest’epoca di cambiamenti in atto nel mercato cosmetico, con il boom di marchi di bellezza sostenuti da celebrities e influencer, il panorama di “lancio di prodotti innovativi” non è mai stato così saturo. Ne parliamo col cosmetologo Umberto Borellini.
Il settore cosmetico è in continua evoluzione, con il lancio costante di nuovi prodotti che non solo migliorano in funzionalità e design del packaging, ma introducono anche innovazioni significative. Periodicamente, ingredienti, formulazioni, sistemi di rilascio, processi di industrializzazione vengono trasformati grazie a scoperte rivoluzionarie. Alla base della creazione di un nuovo prodotto o di un ingrediente cosmetico innovativo vi è un processo scientifico complesso e articolato, che inizia da un’idea creativa e si sviluppa attraverso numerose fasi di ricerca e sviluppo.
Il cosmetologo, figura centrale in questo processo, mantiene un dialogo continuo con la filiera delle materie prime, contribuendo a identificare e anticipare le nuove tendenze del settore. La sua competenza e il suo costante aggiornamento permettono di trasferire all’interno dell’azienda una visione moderna e informata, stimolando la nascita di prodotti all’avanguardia e rispondendo alle aspettative di un mercato in rapida trasformazione
Anche a livello di strategie di marketing e distribuzione, il settore cosmetico sta evolvendo rapidamente grazie all’ascesa dei canali di vendita diretta al consumatore (DTC) e dei nuovi media che rendono i rivenditori – e, ahimé, i professionisti della skincare – un canale complementare ma non più imprescindibile. Oggi, i brand possono raggiungere direttamente i consumatori, rispondendo in modo preciso e agile alle loro preferenze attraverso la raccolta ed elaborazione dei dati. Ciò presuppone, però, che l’estetista possa avere accesso a una serie di informazioni approfondite sui cosmetici che decide di utilizzare, per poter argomentarne l’efficacia e l’unicità con autorevolezza e competenza. Sarebbe bello che il professionista potesse disporre della formula quali-quantitativa, conoscere il pH, la titolazione degli estratti vegetali, la concentrazione degli attivi, l’origine degli stessi e le schede di sicurezza di ogni ingrediente (praticamente: il PIF – Product Information File)… Ad oggi devo dire che è un’utopia! Ma già saper decifrare l’INCI può aiutare molto l’estetista a seguire le tendenze più all’avanguardia per riproporle razionalmente.
Il vantaggio competitivo dell’estetista è poter costruire con il cliente una relazione più profonda e personalizzata, ponendosi quale figura di riferimento per ogni esigenza di bellezza e benessere.
LA NUOVA FRONTIERA DELLA COSMETICA HEALTHY AGING
Parlando di vera innovazione, si deve comprendere l’epigenetica, soprattutto quella che riguarda le cellule cutanee. Infatti in parte sono i geni a determinare quanto velocemente si svilupperà il normale processo di invecchiamento e l’età in cui inizierà a manifestarsi. Dal punto di vista cosmetologico è molto importante inserire ingredienti che siano anche in grado di agire a livello epigenetico. L’espressione di determinati geni controlla le reazioni che possono coinvolgere anche il DNA cellulare. La “cosmetogenetica” si pone l’obiettivo di utilizzare sostanze funzionali in grado di potenziare e attivare meccanismi protettivi e riparativi del DNA cellulare. Da qui l’importanza di poter proteggere e riparare i telomeri che sono collocati all’estremità dei cromosomi. Oggi si sfruttano pertanto sostanze funzionali in grado di proteggere i telomeri (ad esempio il tocoferolo ) oppure di ripararli (acetilesapeptide e resveratrolo).
Una formulazione epigenetica può dunque agire in senso protettivo e non solo; infatti le alterazioni genetiche sono provocate soprattutto da cause come il “photoaging” che possono generare un danno fisiologico, spesso di natura ossidativa, che può propagarsi fino a intaccare il nostro materiale genetico (che è proprio lì, nelle cellule basali, sopra il derma). Alcuni composti naturali, attraverso vari meccanismi d’azione, riescono a prevenire questo processo esprimendo rispettivamente attività detossificante e antiossidante. Le modificazioni epigenetiche sono potenzialmente reversibili, e questo rende alcune sostanze molto efficaci nel contrastare i danni cellulari. Quelle che finora hanno dimostrato maggiore interesse sono i polifenoli del tè, la genisteina (da soia ecc.), la curcumina, l’indolo-3-carbinolo (da broccoli e famiglia dei cavoli in genere), il licopene (da pomodoro ecc.), il resveratrolo (da uva ecc.), la quercetina (da capperi ecc.), gli ellagitanini (da melagrana ecc.), l’astaxantina e vari altri, che possono essere assunti come integratori alimentari ma anche essere inseriti in formulazioni cosmetiche