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Bioline Jatò diventa società benefit

a cura di Sofia Rattà

Bioline Jatò, eccellenza beauty trentina riconosciuta in Italia e nel mondo, comunica la trasformazione in Società Benefit. L’azienda nata a Trento nel 1979 dall’intuizione, la passione e la determinazione di Clara Macchiella Corradini e del dott. Marco Corradini, racconta il suo nuovo percorso ancora più mirato alla generazione di impatti positivi su ambiente, comunità ed economia.

L’azienda modifica la propria ragione sociale e formalizza l’impegno per la generazione di impatti positivi su ambiente, comunità ed economia.

Diversi i traguardi e progetti già raggiunti:

– Packaging carbon neutral grazie al progetto ad impatto zero di Lifegate1 
– Raggiungimento dal 2019dell’obiettivo zero deforestazione
– Riduzione packaging e conseguentemente degli sprechi
– Tutela della biodiversità e del benessere animale
– Supporto a AIRC, AMREF, LA FORZA DEL SORRISO, BEAUTY GIVES BACK, HUMANITAS e altri

Bioline Jatò, eccellenza beauty trentina riconosciuta in Italia e nel mondo, comunica la trasformazione in Società Benefit. L’azienda è nata a Trento nel 1979 dall’intuizione, la passione e la determinazione di Clara Macchiella Corradini e del dott. Marco Corradini. Made in Italy e con una lunga storia di innovazione e ricerca nel settore della bellezza, Bioline Jatò si è evoluta nell’arco dei decenni con un crescente senso di responsabilità sociale, territoriale e ambientale. Al fine di generare impatti positivi e ridurre quelli negativi su ambiente, comunità ed economia, l’azienda a febbraio 2022 ha modificato il proprio oggetto sociale formalizzando la finalità del beneficio comune che già tanti progetti e scelte aziendali hanno reso esplicito in questi anni: dalla tutela dell’ambiente e della biodiversità alla compensazione delle emissioni di CO₂, dal raggiungimento dell’obiettivo zero deforestazione al supporto concreto alle operatrici e agli operatori della bellezza attraverso riconoscimenti economici e formazione professionale, fino ad arrivare alle politiche di tutela del Made in Italy con la scelta di partner nazionali nella filiera produttiva e di investimenti atti alla diffusione dello stile italiano nel mondo.

“Da oltre 40 anni operiamo in maniera responsabile, con particolare attenzione ai diversi stakeholder, dai partner ai fornitori, avendo il benessere dei clienti e delle persone come obiettivo primario ed essendo sempre più attenti a migliorare in un’ottica di sviluppo sostenibile”, spiega Tommaso Corradini amministratore di Bioline Jatò che insieme al fratello Jacopo, anche lui amministratore , rappresentano la seconda generazione della famiglia a capo di un’azienda italiana di dimensioni internazionali, ma ancora a conduzione familiare. “Fin dalla fondazione del brand, come famiglia, si è ritenuto fondamentale operare all’insegna dell’eccellenza, dell’innovazione e del miglioramento continuo, nel rispetto della sostenibilità economica, sociale ed ambientale. Ecco perché abbiamo voluto formalizzare i nostri impegni, garantendo piena trasparenza attraverso una rendicontazione annua, perché diventassero prerogativa anche delle generazioni che guideranno Bioline Jatò in futuro.”

Iniziative e traguardi green

In linea con la nuova ragione sociale, Bioline Jatò ha in questi anni portato avanti iniziative e ottenuto traguardi importanti in ottica di sostenibilità. In particolare, dal 2019 l’azienda ha raggiunto l’obiettivo Zero Deforestazione grazie all’impiego di carta certificata FSC o riciclata in tutti i packaging di prodotto, mentre dal 2013 è stato avviato il progetto Lifegate Impatto Zero2 con cui la produzione dei packaging è diventata a impatto zero grazie alla compensazione delle emissioni di CO₂, dapprima in riferimento alla sola linea 24.7 Naturalbalance (nel 2013) e successivamente per le confezioni di tutta l’offerta. In numeri, sono stati compensati 90.711 kg di CO₂ nel 2020 e 120.167 kg nel 2021, grazie ad azioni di piantumazione e riforestazione in diverse aree del pianeta, come il Madagascar.

Crescente attenzione è dedicata agli imballaggi: dal 2019 Bioline Jatò ha iniziato a ridurre i pack di una delle sue linee prodotto principali, Proceutic, seguita, tra le altre, dalla linea Primaluce Exfo&White, i cui astucci minimal vedono eliminata la fardellatura e mostrano una riduzione nell’impiego della carta del 40%. “L’obiettivo – spiega l’azienda – è tendere alla completa riciclabilità dei packaging di tutte le linee, oltre che alla riduzione dei pack, degli sprechi e dell’impiego di materie prime”. Nel 2022 ad essere riciclabile sarà il 93% delle confezioni, a fronte del 92% del 2021. D’aiuto in questo senso è la nuova etichetta ambientale, che – posta sul retro delle confezioni – indica il corretto smaltimento nelle diverse filiere di riciclo, creando una sinergia virtuosa tra azienda e consumatori.

L’azienda è attenta anche al rispetto e alla tutela della biodiversità. Per questo, in tutte le sue linee produttive privilegia l’utilizzo di ingredienti naturali provenienti da molteplicispecie vegetali e di ingredienti Bio-tech (quali cellule staminali, derivati da fermentazione e altro) che non necessitano di prelievo dall’ecosistema, riducendo al minimo l’utilizzo delle risorse naturali. Le stesse tecniche e tecnologie produttive impiegate presentano caratteri di sostenibilità e sono pensate per minimizzare gli impatti negativi sull’ambiente. Ad esempio, rispetto alle coltivazioni intensive vengono privilegiate quelle in laboratorio biotecnologicheche non impiegano sostanze chimiche quali diserbanti e pesticidi e riducono notevolmente il consumo di acqua.

Ancora una volta, in ottica di risparmio energetico e riduzione degli sprechi, lo stesso Bioline Jatò® System – un metodo esclusivo del brand che si fonda sulla perfetta sinergia tra prodotti altamente performanti, protocolli applicativi e massaggi funzionali – non richiede l’utilizzo, nelle fasi di trattamento estetico, di macchinari, ma necessita del solo tocco delle beauty expert, che intervengono manualmente e naturalmente sulla pelle. Infine, fiore all’occhiello della struttura operativa aziendale è la sede centrale di Trento, dal 2009 alimentata al 100% da fonti rinnovabili, con fornitura di energia pulita per oltre 40,000 KW annuali.

Benessere animale e impatto sociale

In termini di sostenibilità, uno degli indicatori di responsabilità aziendale più importanti oggi è l’attenzione al benessere animale. La produzione Bioline Jatò si sta spostando sempre più verso prodotti Vegan (più del 90%), a partire da linee essenziali quali Man, Primaluce Exfo&White, Proceutic e Sundefense; la stessa scelta degli ingredienti è orientata alla tutela dell’ecosistema. Ne sono un esempio i solari della linea Sundefense, i cui attivi sono ocean friendly e non danneggiano i coralli.

Allo stesso tempo, anche il capitolo della responsabilità sociale è tra gli impegni primari dell’azienda. Al senso comunitario che caratterizza l’intero mondo Bioline Jatò – la rete vendita così come le beauty expert dei centri specializzati del brand rappresentano infatti per l’azienda una grande famiglia, con collaborazioni storiche e intergenerazionali che proseguono da decenni – si associa l’attenzione alla formazione e al supporto delle estetiste, vere protagoniste del successo del brand. Il progetto E-Commerce sviluppato nel 2021 per consentire l’acquisto dei prodotti domiciliari online e non più solo nei centri estetici affiliati, prevede ad esempio il riconoscimento della percentuale standard di vendita al centro di riferimento, con l’obiettivo di tutelare le professioniste e le loro attività. L’intero processo di acquisto è inoltre volto a indirizzare ai centri estetici i consumatori, favorendo il contatto tra cliente e beauty expert e agevolando il lavoro di queste ultime.

Infine, alcuni dei principali progetti CSR del brand, sviluppati sin dalla nascita dell’azienda: il supporto ad associazioni come AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro), AMREF (African Medical and Research Foundation). La forza del sorriso, Beauty gives back e tante altre, oltre al sostegno al sistema sanitario nazionale attraverso donazioni all’ Istituto clinico Humanitas ed altri (Trento) e associazioni di volontariato del territorio.