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Tricopigmentazione senza segreti

A domanda, risposta: tutto quello che c’è da sapere sul trattamento estetico della tricopigmentazione dalla viva voce di Ennio Orsini, Maestro Dermopigmentista.

LA TRICOPIGMENTAZIONE È LA PRINCIPALE ALTERNATIVA AL TRAPIANTO?

L’autotrapianto è generalmente la strada più battuta per coloro che vivono un disagio a causa della calvizie. Gli esperti di tricopigmentazione non hanno alcuna pretesa di sostituirsi ai chirurghi del trapianto di capelli ma, senz’altro, il loro lavoro risulta complementare nel momento in cui si trattano gli esiti cicatriziali derivanti dal trapianto stesso. L’autotrapianto è una tecnica valida ma che presenta grandi lacune, sulle quali fa leva l’efficacia della tricopigmentazione. L’autotrapianto attinge capelli da una zona detta donor, che però tende ad esaurirsi. Il trapianto lascia inevitabilmente delle cicatrici, oltre al semplice fatto che la zona ricevente subisce un trauma. In caso di diradamento, la tricopigmentazione è una soluzione efficace, comoda e anche meno onerosa del trapianto di capelli. Producendo un effetto rasato o riempitivo, assolutamente realistico, la tricopigmentazione rappresenta di fatto una valida alternativa al trapianto di capelli.

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TRICOPIGMENTAZIONE: DEFINITIVA O BIORIASSORBIBILE?

La tricopigmentazione propriamente detta viene eseguita con pigmenti bioriassorbibili. Può durare da 4 fino a un massimo di 14 – 16 mesi. La durata è soggettiva, dipende da svariati fattori, endogeni ed esogeni. È certo che il lavoro eseguito con i pigmenti bioriassorbibili, tende a sparire.

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Producendo un effetto rasato o riempitivo, assolutamente realistico, la tricopigmentazione rappresenta di fatto una valida alternativa al trapianto di capelli.

LE SEDUTE SONO DOLOROSE?

Gli aghi impiegati nella tricopigmentazione sono sottilissimi, costruiti appositamente per un impiego su cuoio capelluto. La percezione del dolore è un fattore molto soggettivo. Ci sono anche clienti che lo considerano rilassante. Il trattamento è in genere indolore. Si avverte un fastidio sopportabile, certamente meno invasivo di un tatuaggio artistico. Il compito dell’operatore è quello di rassicurare il cliente, ciò che sente è del tutto normale. Questo è importante anche perché ogni movimento della persona potrebbe causare un’imperfezione della manovra. A lavoro finito, il tessuto è infiammato, la zona appare subito rossa. Qualcuno può avvertire un leggero prurito e indolenzimento nelle ore seguenti. Nel giro di 48 ore il rossore diminuisce visibilmente. Per il post trattamento si consiglia l’applicazione di lozioni e unguenti lenitivi e decongestionanti.

www.ennioorsini.com

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