Abbiamo incontrato Fabio Berchi, Presidente del Gruppo Cosmetici per l’Estetica di Cosmetica Italia, per parlare di come affrontare la riapertura dei centri, ma soprattutto del potenziale e dei valori che il settore ha trasmesso e consolidato in questo periodo.
L’emergenza Covid-19 ha colpito da subito e in maniera particolare diverse attività commerciali. Tra queste c’è indubbiamente il centro estetico, che basa il suo operato sul contatto fisico e la permanenza della clientela all’interno dell’istituto per un tempo medio – lungo. Quali sono le direttive che le estetiste devono seguire durante questo processo per lavorare in sicurezza?
Cosmetica Italia sta partecipando a diversi tavoli di lavoro, confrontandosi con le Istituzioni, per promuovere una giusta conoscenza delle dinamiche di centri estetici e saloni di acconciatura e definirne le modalità di riapertura. In questa fase è determinante coniugare sicurezza e lavoro: dopo il lungo lockdown che ha interessato i saloni professionali, occorre ora definire come riaprire al più presto nel rispetto di tutte le norme necessarie per tutelare la salute di operatori e clienti. Stiamo chiedendo che le attività possano riprendere entro il 18 maggio: un ulteriore posticipo comporterebbe insostenibili conseguenze su un settore economico grande e frammentato, costituito in gran parte da piccole imprese già in ginocchio a causa del lungo periodo di chiusura obbligatoria per l’emergenza Coronavirus. Il settore è certamente in grado di darsi ulteriori regole igienico-sanitarie rigorose, a completamento di quelle efficaci già normalmente applicate.
Secondo le direttive del Governo e delle Regioni, oltre che in accordo con i sindacati e le associazioni di categoria, risulta importante predisporre un protocollo nazionale contenente tutte le misure igienico-sanitarie ed organizzative da rispettare nei saloni durante lo svolgimento delle attività professionali di acconciatura ed estetica, che vada ad integrare le stringenti disposizioni in materia che gli operatori già rispettano in conformità alle leggi e ai Regolamenti regionali e comunali. Un tema molto importante sarà l’estensione degli orari di apertura e l’eliminazione delle chiusure settimanali, per permettere sia di soddisfare la probabile alta richiesta di servizio da parte dei clienti/ consumatori, sia di compensare la diminuita capacità operativa dovuta all’implementazione delle misure di sicurezza (es. distanza minima).
Come hanno reagito a questa emergenza le aziende del comparto della bellezza e come si sono preparate in vista della riapertura?
Le aziende hanno cercato di mantenere vivo e intatto il proprio tessuto di relazioni. La maggior parte ha organizzato corsi di formazione, seminari e conference con le clienti per tenerle aggiornate. Una grande attività di comunicazione che prosegue con un impegno importante attraverso l’uso di nuovi canali e di tecnologie innovative e che ci ha permesso di intraprendere percorsi nuovi e individuare un efficace modo di comunicare.
Sicuramente questa emergenza ci ha permesso di velocizzare un processo che avrebbe richiesto più tempo; ci affacciamo al post-Covid-19 con una maggiore consapevolezza e con una migliore capacità di utilizzo dei mezzi di comunicazione. Abbiamo sperimentato in prima persona che è possibile organizzare un corso di formazione anche non in presenza, raggiungendo telematicamente persino un numero doppio di partecipanti. Si sono aperte, quindi, delle interessanti opportunità per il futuro. Le aziende si sono poi concentrate sul fronte dell’economia, aiutando e sostenendo le estetiste. Alcune professioniste non sono riuscite a pagare le scadenze e ripartiranno con una situazione finanziaria debole, ma le aziende si sono rese disponibili a sostenere, in termini di finanziamento, le clienti, consentendogli di ripartire. Infine, sono state introdotte delle modifiche ai tradizionali piani marketing e alle promozioni per adattarli alla situazione attuale; basti pensare ai solari, che hanno subito uno “slittamento” per il fatto che la stagione è iniziata con tre mesi di ritardo.
Fino a qualche mese fa i beauty trend dell’estetica vedevano la filosofia del green e l’attenzione a una cosmetica pulita fattori fondamentali nella scelta d’acquisto da parte del consumatore finale. Oggi, pensando al “dopo Covid-19”, quali sono i trattamenti che avranno maggior richiesta da parte del cliente finale?
Non credo che i mesi di stop possano cambiare trend duraturi e con dei valori radicati nella nostra cultura. L’attenzione verso il “naturale” rimarrà importante per il consumatore. In generale, non mi aspetto un cambiamento dei contenuti o delle tipologie di servizio proposte, ma nuove modalità di trasmissione. L’emergenza sanitaria ci ha cambiati perché ha innalzato la nostra attenzione verso alcune tematiche come l’igiene (es. lavare spesso le mani); le nostre abitudini non verranno stravolte, ma sicuramente verranno influenzate da un nuovo approccio. Il modo migliore di uscire da questa esperienza è puntare su due aspetti: elevare il livello della qualità dei servizi; lavorare sulla capacità di esprimere i valori del settore, in primis per quanto riguarda l’attività dell’estetista, il rapporto umano e la fiducia.
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