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Artrosi

di Mariangela Ciriello

L’artrosi è una patologia legata all’invecchiamento delle strutture articolari e non solo. Conosciamola meglio

L’artrosi colpisce le articolazioni, soprattutto quelle sottoposte a carico. Si tratta di una patologia di tipo degenerativo caratterizzata dalla perdita di cartilagine legata all’invecchiamento e all’usura delle strutture articolari che, nel tempo, provoca dolore e limitazioni nei movimenti.

In generale, l’artrosi è causata sia da un’alterazione dello stato di equilibrio articolare dovuta a sollecitazioni meccaniche, obesità, malformazioni, traumi e microtraumi che obbligano a carico irregolare o concentrato in un solo punto dell’articolazione, ma anche da problemi infiammatori, predisposizione genetica, disordini metabolici, invecchiamento che incidono sulla cartilagine.

Questa patologia, che si presenta intorno ai quarant’anni e riguarda la quasi totalità dei settantenni, può colpire anche in età giovanile per esiti di fratture articolari guarite viziosamente, dismorfie articolari dell’accrescimento tra le quali la più frequente è quella nell’anca. 

I fattori scatenanti dell’artrosi sono due

le cartilagini si alterano nella loro composizione strutturale e il carico si fa sentire in modo irregolare o sproporzionato il carico eccessivo o inegualmente ripartito, sottopone ad uno stress le strutture della cartilagine articolare.
Questi fattori generano una situazione di ridotta elasticità e un’alterazione delle fibrille. Le fibrille, che si trovano a livello delle articolazioni, quando sono in salute, hanno il compito di opporsi elasticamente al carico, deformandosi in parte ma ritornando elasticamente al cessare del carico. Sono una sorta di cuscinetto ammortizzatore che però con il passare degli anni si altera diventando meno elastico.

I fattori che condizionano l’artrosi
  • età
  • alterazioni congenite o acquisite che modificano la forma articolare
  • alterazioni del carico normale e del movimento
  • azione dei traumi ripetuti
  • eccessiva funzione delle articolazioni
  • modificazioni delle condizioni statiche
  • alterazioni metaboliche
  • malattie primitive o secondarie come: artrite reumatoide, reumatismo articolare, artriti.

Essendo priva di vasi, la cartilagine articolare riceve il suo nutrimento attraverso il liquido sinoviale, in cui scarica anche i suoi cataboliti (sostanze di scarto), il liquido sinoviale passa negli interstizi del tessuto cartilagineo attraverso i movimenti, se questa è alterata e non produce liquido sinoviale normale o non riesce a smaltire le sostanze di scarto (cataboliti), vi sarà una sofferenza delle cellule cartilaginee che si tradurrà in alterazioni sia cellulari che delle fibrille. Da questo dipende l’inizio dell’artrosi.
Le fibrille, meno elastiche e meno resistenti al carico, non riescono a opporsi, si spezzano determinando ulcerazioni nella cartilagine e trasmettendo il carico direttamente all’osso sottostante, creando dolore. Una condizione che determina una diminuzione del movimento e un’alterata e ridotta nutrizione dell’articolazione favorendo l’accumulo dei cataboliti a livello dell’articolazione (bordi articolari).

  • Alterazione sostanza cartilaginea
  • Diminuzione del movimento
  • Contrattura
  • Aumento dei cataboliti per scarso movimento
  • Deformazioni ossee
  • Diminuzione nutrimento delle cellule cartilaginee
  • Alterazione sostanza cartilaginea

La sintomatologia è dominata dal dolore. Il dolore però è particolare, peggiora con il carico, migliora con il movimento e passa con il riposo e la sottrazione del carico. È maggiore all’inizio del movimento (es. mattino appena alzati), ma poi, poco a poco, continuando il movimento, quando l’articolazione si “scalda” cede, per poi ritornare subito dopo. La contrattura muscolare per mancanza di movimento con il tempo crea una ipotrofia muscolare, che a sua volta limiterà i movimenti articolari. La presenza di versamento articolare per aumento di liquido non è costante ed è in funzione del processo artrosico.


Con le terapie si può far molto per l’artrosi, per far sì che col tempo non si riduca il movimento, ma anche il costante esercizio fisico può essere utilissimo. Oltre a generare benessere, infatti, la ginnastica, purché fatta in modo appropriato, ha un effetto di cura medica, previene i disturbi della senescenza, della menopausa e del periodo che segue, riattivando la circolazione sanguigna dei tessuti, sollecitando il tono muscolare, mantenendo mobili le articolazioni che tendono a irrigidirsi con il tempo.