Epilazione laser, quali sono le sue caratteristiche che deve avere l’apparecchiatura? Quanto è importante seguire protocolli clinicamente testati? Ne parliamo con Danilo Leggieri, Direttore Generale di Esthelogue.
Come sta evolvendo il mercato dell’epilazione laser in Italia?
Dal 2011, anno in cui è stato pubblicato il Decreto che regola i trattamenti laser in estetica, sono cambiate molte cose; alcune in meglio, altre purtroppo in peggio. Di buono c’è che le estetiste italiane hanno preso consapevolezza di sé e del loro ruolo nel mercato dell’epilazione laser, riscattando sicuramente la loro posizione nei confronti dei medici.
Purtroppo però, l’evoluzione non propriamente regolamentata del mercato ha causato dei seri danni al comparto: danni già visibili e danni che si vedranno in un futuro prossimo. Senza contare che c’è anche un rischio.
Di che danni e di che rischio sta parlando?
Parlo del fatto che c’è stata una crescita enorme di offerta di apparecchiature laser di scarsa qualità che hanno indotto le estetiste ad acquistare o noleggiare a prezzi bassi, credendo di aver fatto un affare ma facendole poi cadere nel baratro dell’insoddisfazione complessiva da parte dei clienti finali che hanno richiesto il rimborso dei trattamenti oppure hanno abbandonato per sempre l’istituto di estetica che aveva proposto tali sedute.
Il rischio è quello che il consumatore percepisca l’estetista come una professionista che non ha le competenze e gli apparecchi giusti per effettuare trattamenti di epilazione laser efficaci e sicuri e che quindi il medico si riprenda l’intero mercato che tanto faticosamente l’estetista aveva conquistato dopo l’emissione del Decreto nel 2011.
Questo è il rischio per le estetiste e per gli operatori del settore, senza contare che nell’ipotesi più pessimistica, il Ministero potrebbe anche modificare l’impianto normativo e togliere il trattamento di epilazione laser da quelli consentiti, qualora le segnalazioni di danni estetici o inefficacia evidente, cominciassero ad invadere i tavoli dei funzionari ministeriali.
Perché è stato possibile vendere tali apparecchiature?
Perché il Decreto Interministeriale non fissa alcun parametro tecnico di minima che possa rendere efficace il trattamento, tantomeno prevede che le apparecchiature siano sottoposte a certificazione da parte di un ente neutrale oppure siano stati effettuati studi clinici sull’efficacia e sulla sicurezza.
Quindi, la dimensione del mercato e la sua crescita sono determinate solo dal proliferare di aziende o singoli rappresentanti
che invadono il mercato e inducono un’ignara estetista all’acquisto.
Personalmente mi sono battuto per anni, chiedendo anche supporto alle Istituzioni e alla Stampa specializzata senza mai trovare una spalla, anzi vedendomi contestato proprio da chi dovrebbe tutelare la professione dell’estetista. Ho capito che l’unica strada era quella di portare avanti un Brand di qualità e di successo con un gruppo di persone preparate e motivate ad offrire un prodotto e dei servizi a supporto di assoluto e incontrovertibile valore.
Solo così si può perseguire l’innalzamento di valore del mercato. Credo di essere sulla strada buona. Questa è la prima volta che la Stampa specializzata mi dà l’opportunità di esprimere le mie opinioni e di questo ringrazio Mabella.
Secondo lei che caratteristiche deve avere un laser per epilazione?
In questi anni ho sentito dire molte inesattezze ma raramente ho sentito toccare le corde giuste, quelle che fanno la differenza vera tra un trattamento efficace ed uno che sicuramente causerà una ricrescita dei peli superflui più sottili e chiari di prima.
Una volta generata questa problematica, infatti, sarà sempre più difficile risolverla. Il parametro più importante è la lunghezza dell’impulso ma non mi piace prendere posizioni nette a favore o contro le aziende che operano sul mercato.
L’azienda che rappresento è sicuramente in grado di offrire ottimi risultati ed è sul mercato internazionale dell’epilazione dal 1998 e nel 2018 festeggia i 40 anni di vita nell’estetica e nella medicina estetica, in Germania, mercato molto esigente e rispettoso delle normative.
Quanto è importante seguire protocolli clinicamente testati?
Anche su quest’aspetto, si dicono molte inesattezze e quella che più mi fa sorridere è quella relativa alla frequenza dei trattamenti, che molti sostengono debbano essere a cadenza mensile.
Purtroppo, l’esperienza di venti anni con il laser a diodo, dimostra che non è così, ma questa mala informazione è frutto di due motivazioni sottostanti. La prima è che il mercato è affollato di noleggiatori che hanno bisogno di una redditività mensile e quindi “spingono” verso questa frequenza poco opportuna.
La seconda è che effettuando i trattamenti in maniera così ravvicinata e per un periodo di 10/12 mesi non si dà tempo al cliente finale di poter verificare l’efficacia del trattamento, perché i peli superflui non hanno il tempo di manifestarsi.
La sorpresa arriverà a distanza di mesi dall’ultimo trattamento, quando, come già detto prima, i peli superflui saranno di nuovo evidenti, ma con uno spessore minore e un colore più chiaro (leggi anche Epilazione laser: fondamentale individuare la giusta metodica e capirne le caratteristiche).
Cosa potranno fare i clienti finali che si trovano in questa condizione non attesa?
Nei casi più difficili potranno recarsi da un medico che potrà usare un laser ad Alessandrite di alta potenza, in grado di intercettare anche la poca melanina residua nel pelo oppure affidarsi ad un estetista che ha un laser ad alta potenza (almeno 1.600 W), uno spot piccolo (il più piccolo consentito in estetica è 1 cm2) ed una lunghezza d’impulso molto breve.
Noi abbiamo introdotto sul mercato nel 2018, una tecnologia di questo genere proprio per risolvere questi casi difficili, eredità dell’invasione delle apparecchiature citate e nella speranza di far crescere il mercato e far tornare l’estetista al centro dell’interesse dei consumatori sul tema dell’epilazione laser.
Il nostro progetto RI.PAR.TE. 2018 (Rinnovo Parco Tecnologico) avrà inizio a marzo e vedrà protagonista un’azienda toscana di Calenzano (FI) che investirà delle ingenti risorse per la Toscana, ovvero per il territorio dove ha sede da molti anni e ha come obiettivo la rottamazione di laser poco efficaci con un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato per aiutare la crescita e lo sviluppo costante del settore, nell’interesse reciproco delle estetiste e dei consumatori finali.
Cosa si aspetta dal Cosmoprof 2018?
Mi aspetto più serietà da parte degli operatori del settore. Lo scorso anno ho fatto un giro veloce riscontrando che molte aziende offrono ancora in estetica apparecchi a ultrasuoni per l’effetto di cavitazione, Crioterapia e addirittura apparecchi per la rimozione dei tatuaggi, tutti trattamenti vietati in estetica dal 2011!
www.esthelogue.com
a cura di Annamaria Scicchitani