Il Natale è alle porte, e – come ogni anno – le persone sembrano ricordarsi e preoccuparsi proprio in questo momento di quanto sia importante mangiare bene, quando, in realtà, abbiamo tutto il resto dell’anno per poterlo fare.
Probabilmente sono una nutrizionista che pensa “out of the box”, ma sono convinta che in occasioni come il Natale in cui possiamo stare con la nostra famiglia e celebrare una tradizione che ci accompagna sin da quando eravamo bambini, pensare di “adattare” tutto questo ad una dieta sia una cosa inutile e tristissima. Se poi vogliamo coinvolgere anche l’aspetto emozionale che lega la capacità del nostro stato d’animo con la produzione di determinate “molecole segnale” che andranno ad influire sulla nostra salute, vi lascio immaginare l’effetto benefico che potrà avere un buon cibo consumato con animo sereno senza sensi di colpa insieme alle persone a noi care.
Ho già detto più volte in passato che abbiamo tutto un anno durante il quale preoccuparci di nutrirci in maniera adeguata, e vi assicuro che così facendo non sarà di certo il periodo delle feste natalizie a creare danni irreversibili.
Infatti: se durante l’anno ci alimentiamo in maniera corretta preoccupandoci di utilizzare ad ogni pasto un’adeguata quantità di proteine e come fonte di carboidrati quelli favorevoli (frutta e verdura) impedendo così picchi glicemici e un eccessivo rialzo dell’ormone Insulina con conseguente accumulo di massa grassa, la nostra glicemia sarà costantemente così ben bilanciata che anche di fronte al carboidrato “sfavorevole” più appetitoso e goloso, il nostro cervello non sentirà la necessità di mangiarne una quantità eccessiva.
Da qui deriva il fatto che chi vorrà gioire di un primo piatto o di un dessert particolarmente appetitoso, non sarà costretto a rinunciarvi ma soprattutto non si troverà nella condizione di non riuscire a fermarsi nel mangiare quel tipo di carboidrato: questo accade invece quando noi seguiamo regimi alimentari totalmente privi di carboidrati e sbilanciati nell’apporto calorico dei macronutrienti.
Ricordiamoci inoltre che anche i grassi sono “strumenti” fondamentali sia per la nostra salute che per garantirci il senso di sazietà.
Di che cosa in realtà dobbiamo preoccuparci durante il pranzo di Natale se davvero vogliamo fare qualcosa che magari non possiamo permetterci tutto l’anno? Non di cosa mangiamo perché se deve essere festa, festa sia, ma da dove arriva ciò che mangeremo. La qualità della materia prima che utilizzeremo deve essere l’eccellenza: se utilizzo la farina, quella deve essere il top.
Antipasto ricco di affettati? Si, ma quelli prodotti da aziende che utilizzano animali italiani, controllati, e che ancora hanno dei passaggi artigianali nella loro lavorazione.
Per un giorno lasciamo stare le grandi industrie e quelle meravigliose confezioni sottovuoto comodissime quando non abbiamo tempo, ma NON quel giorno. La stessa cosa per il salmone (cosa tipica con i crostini e il burro!!): controlliamo la provenienza, ed è ovvio che già il prezzo la dirà lunga sulla sua qualità.
Per quello che riguarda la carne, cerchiamo la carne che arriva da allevamenti non intensivi a filiera corta ed animali “grass fed”. La stessa cosa vale per la carne bianca: niente allevamenti intensivi, niente antibiotici, niente ormoni. Se utilizziamo la pasta, cerchiamo la pasta fatta con il miglior grano e non quella industriale. Frutta e verdura acquistati in una cascina o al mercato.
Il panettone? Quelli di qualità, meglio se artigianali: lasciamo stare quelli industriali: le industrie devono perennemente lottare con i costi.
Se c’è qualcosa che veramente possiamo regalarci per le nostre feste, è il tempo per andare alla ricerca tutte le materie prime con le quali cucinare i nostri pasti speciali: magari prepariamo meno cose perché sicuramente la qualità si paga di più, però quelle poche cose non faranno sicuramente alcun danno. Ricercando attentamente si trovano delle eccellenze italiane che producono di tutto: dagli affettati, alle farine, alla pasta, la carne, la frutta secca tipica del Natale, i panettoni, il vino e tante altre cose.
Se prepariamo i dolci in casa, al bando lo zucchero raffinato e utilizziamo dello zucchero di canna “autentico”: è una microeconomia che in termini di salute per il nostro organismo vale tantissimo.
C’è solo una cosa alla quale personalmente tengo tantissimo: la stagionalità. Non mangiamo le ciliegie a Natale: arrivano da molto lontano e noi non siamo “programmati” per mangiarle in inverno. Da noi le ciliegie sono un frutto che la natura ci concede poco più di un mese all’anno. Se la natura per noi ha deciso che in inverno la terra produca tanti agrumi ricchi di vitamina C, le mele, le pere e i kiwi sicuramente un motivo c’è.
Quindi Buone Feste a tutti e soprattutto vivete con animo sereno il vostro giorno di Natale perché è la gioia il farmaco più potente che esista: e secondo me fa pure dimagrire perché abbassa il cortisolo!!!