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Creatività, ricerca e innovazione

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Una ricca overview di proposte dalla filiera industriale al retail, un vero colpo d’occhio sulla cosmesi mondiale, in una sintesi unica al mondo. Si è chiusa Cosmoprof Worldwide Bologna con numeri di partecipazione in crescita, un alto profilo qualitativo delle aziende presenti che ha favorito le visite di un più ampio target B2B e con percorsi mirati per massimizzare il tempo speso in fiera.
Si è conclusa la 51^ edizione di Cosmoprof. Una formula tutta nuova che ha riscosso successo. Quali sono i numeri che ha espresso la manifestazione?

Cosmoprof Worldwide Bologna continua a crescere: anche quest’anno abbiamo superato i 250.000 operatori professionali presenti in manifestazione, e le presenze internazionali sono cresciute dell’11%. 2.822  gli espositori presenti, provenienti da 70 paesi: a Bologna abbiamo portato l’intero mondo del beauty, con aziende, retailer, buyer e distributori in rappresentanza di tutti i 5 continenti.

La sensazione è che Cosmoprof, quest’anno, abbia mosso molti più visitatori B2B. Il suo parere?

Anche i dati della manifestazione confermano questo dato. Siamo molto soddisfatti, perché significa che il lavoro di comunicazione e di posizionamento della nostra manifestazione come evento di riferimento per l’industria cosmetica mondiale sta portando ai risultati sperati.

Un ruolo importante è stato svolto dalle nostre aziende espositrici: il loro alto profilo qualitativo e l’aumento costante di presenze di espositori internazionali hanno richiamato a Bologna i compratori internazionali.

Anche la specificità dei percorsi di visita proposti quest’anno ha favorito una maggiore presenza di operatori in manifestazione: grazie a proposte mirate per ciascun settore buyer, distributori e retailer hanno potuto massimizzare il tempo speso a Bologna, sfruttando al massimo le opportunità per il loro business.

Gli appuntamenti di Cosmotalks hanno svelato i temi più attuali, le tendenze più recenti e la reattività dei vari settori. Ce ne parla?

Gli argomenti trattati nei nostri talk hanno incontrato l’interesse degli operatori presenti; l’affluenza è stata molto alta, e stiamo ricevendo commenti molto positivi. L’aver coinvolto esperti e opinion leader dell’industria beauty a livello internazionale ha permesso di affrontare le tematiche più attuali e le soluzioni di business più in linea con le richieste del mercato, dando al pubblico presente nozioni e aggiornamenti attuali.

L’iniziativa di charity “Boutique” dedicata alla memoria di Roberto Kerkoc, vicepresidente di Bologna – Fiere scomparso l’anno scorso ha riscosso notevole successo. Pensatedi incrementarla il prossimo anno visti gli eccellenti risultati ottenuti che hanno fatto registrare un sold out già al secondo giorno?

Boutique” è un’iniziativa ormai consolidata di tutte le manifestazioni del nostro network. Ogni anno non solo il pubblico risponde sempre più attivamente, ma anche le nostre aziende espositrici sono sempre più coinvolte e desiderose di unire un momento di business come Cosmoprof ad un’iniziativa benefica.

Il Dottor Kerkoc fu il primo a credere in questo progetto e a renderlo un appuntamento imprescindibile della nostra piattaforma: nella fiera dedicata alla bellezza, cosa c’è di più bello di fare del bene?

Il mercato della cosmetica nell’ultimo periodo ha registrato notevoli incrementi come emerso dai vostri dati della congiunturale. Il successo dichiarato dal Cosmoprof in questa edizione 2018, rispetta l’andamento generale del mercato della cosmetica? Quali sono i comparti che stanno riscuotendo maggiore interesse?

A Cosmoprof quest’anno ho respirato aria di grande positività sia per il mercato della cosmetica sia per quello del nail. Le aziende si sono presentate con prodotti di alta qualità puntando su ricerca e innovazione per rispondere ai bisogni di un consumatore evoluto più esigente, più attento al servizio, alla sicurezza, alla sostenibilità, con idee più chiare rispetto ai risultati che desidera ottenere.

I dati di affluenza di Cosmoprof Worldwide Bologna confermano il sensibile aumento del visitatore B2B, segno che il mercato dell’estetica professionale è in decisa crescita. Le interessanti iniziative collaterali, che hanno arricchito il palinsesto espositivo, dedicate al mondo SPA, alla formazione nei diversi comparti hanno registrato significative partecipazioni, a sottolineare che le estetiste professioniste non sono attente solo a tutto ciò che attiene l’attività commerciale ma
anche agli aspetti didattici, educativie di comunicazione.

La specializzazione, infatti, è decisamente uno dei temi sul quale l’estetista deve concentrarsi per dare impulso alla propria attività imprenditoriale e oggi lo ha compreso.

Come hanno vissuto il Cosmoprof i vostri associati?

Le aziende hanno registrato un flusso di visite molto interessanti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo da parte di buyer, distributori, retailer e operatori professionali. Il Cosmoprof è decisamente un’ottima opportunità di business per chi la sa cogliere, e lo sarà sempre di più!

Ma, a differenza di ciò che succedeva solo una decina di anni fa, le aziende devono prepararsi adeguatamente, lavorando molti mesi prima. L’apprezzamento dei brand e dei prodotti italiani da parte dei buyer esteri sottolinea che la cosmesi è una delle eccellenze Made in Italy sulla quale val la pena puntare.

Noi ne siamo ovviamente convinti e per questo abbiamo promosso una serie di iniziative per sostenere e valorizzare il settore cosmetico italiano, mettendone in luce le caratteristiche imprenditoriali oltre agli aspetti economici e favorendo contatti mirati e selezionati per i nostri
associati.

Quali le tendenze che ha visto emergere a Cosmoprof Worldwide Bologna sul fronte dell’estetica
professionale?

Cosmoprof quest’anno è stata la conferma che il mondo dell’estetica professionale, e più in generale del beauty, sta tendendo alla qualità. Qualità dei cosmetici che sono sempre più evoluti e che rispondono a un concetto di personalizzazione
e totale rispetto della pelle, qualità delle apparecchiature che offrono trattamenti viso, corpo ed epilazione più efficaci e più sicuri, qualità dei servizi offerti alle estetiste e del supporto alla conoscenza dei prodotti attraverso corsi formativi ad hoc.

Importanti passi avanti sono stati fatti anche nel mondo nail dove assistiamo a un netto miglioramento dei prodotti che sono più rispettosi delle unghie naturali, molto più performanti e rispondenti al concetto di manicure prêt-à-porter.

Ho visto anche un’estetica più green, che ricerca nella scelta dei principi attivi, dei materiali, del packaging una formula più vicina all’ambiente. In generale, quindi, un’estetica molto più “professionale”, dedicata a un’utente finale più esigente e a un’estetista o a un’onicotecnica più preparata.

Un’estetica che deve saper offrire oggi la possibilità di veri e propri trattamenti di bellezza che siano vissuti dai clienti anche come momenti di benessere. Ed è qui il punto, per regalare alla propria clientela queste sensazioni, che portano inevitabilmente alla fidelizzazione, è necessario essere formate per svolgere in modo ottimale il trattamento e avere le giuste competenze per saper rispondere alle esigenze e consigliare il cliente al meglio.

La specializzazione è importantissima, motivo per il quale sarebbe opportuna una modifica della Legge 1/90 che preveda il riconoscimento di profili “minori”, ma che minori non sono, quali l’onicotecnico ed il make-up artist. Un passo necessario se vogliamo che questo settore cresca e si
esprima a un livello più alto.

Lei ha presenziato al convegno per la presentazione della ricerca “L’attenzione al benessere ed alla qualità di vita durante la terapia oncologica. Uno studio in estetica oncologica”. Un tema delicato e molto attuale.

L’estetica oncologica è un argomento sempre più sentito. Il bisogno delle persone di sentirsi bene, anche se colpite da malattia, di ritrovare fiducia e quindi se stesse, è un tema di grande attualità. La cliente di un centro estetico che purtroppo diventa paziente, deve continuare a sentirsi cliente.

Deve poter ricevere trattamenti di bellezza e benessere che regalino una migliore qualità della vita. Detto questo insieme ad APEO stiamo portando avanti un progetto formativo, dedicato esclusivamente alle estetiste solo in possesso di qualifica professionale, che le metta nelle condizioni di specializzarsi dando un servizio adeguato ad ogni singola problematica. Figure professionali che possano supportare con gesti di bellezza il difficile percorso del cliente/paziente e il lavoro del medico.

Il nostro obiettivo è che questo progetto sia un contributo alla conoscenza non solo per gli addetti ai lavori ma anche per l’utente finale, spesso ignaro che esistano estetiste professionali preparate e pronte a dare questo genere di servizi. Per quanto riguarda le estetiste, ci stiamo rendendo conto che c’è una grande propensione a muoversi verso questo tipo di specializzazione e questo ci conforta e ci incoraggia a proseguire e ad evolvere il nostro progetto.

Si è chiusa la più importante manifestazioneitaliana dedicata all’estetica professionale. Quali le sue impressioni?

Abbiamo letto che i numeri post Cosmoprof relativamente al risultato dei visitatori sono migliori rispetto alle edizioni passate, tuttavia credo che sia necessario moltiplicare le azioni specifiche per coinvolgere maggiormente le estetiste nella partecipazione alla manifestazione.

Molte operatrici, infatti, prediligono mantenere o ricercare contatti con le aziende di riferimento attraverso altri canali, quando invece la fiera potrebbe essere un’interessante panoramica sul nuovo e sulle tendenze.

Ci sono timori nel cercare tecnologie e novità e certamente non per mancata volontà o propensione all’innovazione delle aziende ma a causa dell’incertezza di questo settore così complesso, bloccato dai troppi freni dettati dai vari decreti e da una legge di regolamentazione professionale che allo stato attuale non consente uno sviluppo equo dell’attività professionale dell’estetista.

Tornando al Cosmoprof, persiste, da parte delle estetiste, l’incremento della partecipazione verso i padiglioni del Nails e del Make-up, confermando la tendenza verso la ricerca di un’estetica fast e l’interesse verso il total look.

Informazione e formazione, come guardare al futuro della professione dell’estetista?

In merito all’informazione sono ancora troppi i messaggi riferiti al settore che, non sempre, riflettono la realtà, non mancano informazioni talvolta fuorvianti su ciò che realmente l’estetista italiana può o non può fare. Si vedono proposte formative per trattamenti che non hanno ancora una chiara e specifica approvazione, su tecnologie e strumentazioni che non rientrano nello specifico decreto 206, sulla possibilità di creare figure professionali non regolamentate nella
loro specificità.

Per guardare al futuro con più fiducia, certamente sarebbe auspicabile che all’estetista sia veramente riconosciuto il “valore della Professione”. A tal proposito penso sia fondamentale riformulare il piano formativo e renderlo uniforme su tutto il territorio nazionale.

Servono diversi criteri di accesso alla formazione, servono progetti per una specializzazione realmenteri conosciuta alla categoria e la necessità di regolamentazione di quelle figure intermedie che, pur riconducendo la propria attività professionale al pianeta estetica, non sono però estetiste.

Per restituire certezza, nuove opportunità, buona economia, possibilità occupazionale e capacità
di affrontare la continua evoluzione del mercato, è necessaria una legge aggiornata e adeguata. E per poter giungere ad un obiettivo così importante e assolutamente necessario, credo sia indispensabile un lavoro sinergico tra associazioni, aziende di settore e istituzioni che porti ad un giusto equilibrio per il bene di tutti.

a cura di Rosanna Bassi