Trasformare il benessere in una pratica efficace ai fini estetici; offrire al cliente consulenze professionali per guidarlo all’interno di un percorso mirato con suggerimenti che gli permettano di trarre il maggior beneficio dalle varie offerte proposte dalla struttura benessere.
Docente, relatrice, direttrice tecnica, consulente tecnico-commerciale ed estetista, Elena Frigerio è da più di vent’anni professionista specializzata nel mondo della cosmesi e della formazione in ambito di estetica professionale; si occupa principalmente di organizzare tutte le procedure tecniche all’interno di strutture benessere nonché di addestrarne gli staff operativi coordinandone il relativo e specifico management. L’ho incontrata, a seguito di un nuovo progetto formativo che stiamo preparando assieme, e ne ho approfittato per fare una bella chiacchierata di aggiornamento con lei sull’evoluzione del mondo Beauty Wellness & SPA.
Soprattutto ho voluto che ci regalasse, per prima cosa, un’analisi ricca dei suoi consigli tecnici (e strategici) per fidelizzare i clienti che si apprestano ad affrontare il servizio più classico delle SPA, cioè un corretto percorso in zona umida, indirizzandoli al percorso personalizzato di remise en forme da effettuare immediatamente dopo. Ecco i suoi preziosi consigli…
“Sentirsi meglio deve essere, per il cliente/ospite della struttura benessere, un sogno che si corona nel momento in cui, oltre a quello immediato, il beneficio si protrae con il risultato estetico ottenuto immediatamente dopo; non dimentichiamoci che il tutto deve avvenire in tempi brevi, in quanto la permanenza dell’ospite nella SPA tendenzialmente è giornaliera, oppure di un weekend o massimo una settimana per le Hotel SPA Resort.
Diventa quindi fondamentale offrire al cliente trattamenti altamente performanti nonché personalizzati da percorsi logico-fisiologici che possano aumentare la performance del percorso stesso.
La varietà delle proposte dell’area umida spesso lascia l’ospite in balia di molte incertezze. Vedo sovente in molte SPA che gli utenti non hanno la minima idea di come affrontare il percorso per trarne i maggiori benefici: non c’è una guida che li consigli su tempi e alternanza tra sauna, bagno turco, docce, tempi fisiologici di riposo…
Per fare la differenza occorre trasmettere al cliente anche la professionalità dello SPA Therapist e fare in modo che questi possa diventare un vero e proprio punto di riferimento per l’ospite. Diventerà inizialmente un riferimento nel dare buoni consigli, ma noi sappiamo che, se questa fase viene eseguita con dovizia, può diventare essa stessa l’occasione per indirizzare il cliente anche al trattamento da effettuare dopo il passaggio nell’area umida.
Ecco che il momento di relax ludico si trasforma allora in un’esperienza rigenerante, vissuta seguendo un preciso schema logico-fisiologico che porterà l’ospite ad averne i maggiori benefici possibili: occorre imparare a consigliare la giusta sequenza del percorso indicando tempi e motivazioni, spiegare i benefici di ogni singola pratica (per esaltarne la percezione stessa), consigliare gli opportuni tempi di compensazione (relax) tra una pratica e l’altra, suggerire una reidratazione ottimale per permettere all’organismo di non andare in stress. Sappiamo infatti che se i tempi sono correttamente rispettati avremo una sollecitazione definita “stress positivo acuto” che stimola anche le difese immunitarie e fortifica l’organismo; diversamente l’eccesso di permanenza nelle varie aree (o l’annullamento dei minuti di compensazione dopo ogni pratica) sottopone l’organismo ad un affaticamento che porta allo stress ossidativo.
Di conseguenza, un’ottimale gestione della permanenza nell’area umida rende molto più efficace ogni singola pratica e di ritorno avremo clienti più soddisfatti e fidelizzati alla struttura, in quanto tutto questo non sarà più stata solo un’esperienza piacevole, ma avrà portato dei veri benefici reali grazie al valore aggiunto, unico ed esclusivo, di avere anche offerto una consulenza all’ingresso in SPA che possa averci aiutato a dare i consigli specifici in base alle esigenze di ogni singolo cliente.
La chiave del successo sta nel saper personalizzare: oggi la differenza può farla solo la competenza. Avere degli SPA Therapist preparati tecnicamente (manualità ed esecuzione dei trattamenti) non è più sufficiente; la figura del terapista/operatore deve necessariamente evolversi e trasformarsi in quella di consulente; l’accoglienza del cliente, seguita da una breve indagine conoscitiva, permette di consigliare al consumer come affrontare il percorso benessere al meglio; in conseguenza di ciò l’operatore ha l’opportunità di ascoltare le sue aspettative e può anche indirizzarlo nella scelta del trattamento estetico più indicato da ricevere a fine o durante il percorso. Si evince che, in questo modo, si ha anche un notevole miglioramento del risultato ottenuto, incrementando ulteriormente la soddisfazione e la conseguente fidelizzazione del cliente. Ovviamente per raggiungere questi livelli è indispensabile affidarsi ad aziende cosmetiche che propongano prodotti e trattamenti di alta qualità, con Brand che possano rafforzare e sostenere il Brand della SPA stessa.
Il risultato finale si trasforma in un trend economico positivo per la struttura, che vede funzionare anche la parte estetica della SPA. Perciò, non solo con massaggi ma, ampliando la proposta a trattamenti estetici di qualità, la redditività dell’area estetica diventa un punto portante della struttura, che incrementa così non solo la qualità dei trattamenti ma anche il numero degli stessi, poiché il cliente viene veicolato in area estetica direttamente durante la consulenza iniziale che crea il bisogno di trasformare un momento di benessere nell’efficacia di un risultato.”
Elena Frigerio
Beauty Consultant & Trainer
Leggi tutti gli articoli a cura di Simone Ciolli